Showing posts with label From the World. Show all posts
Showing posts with label From the World. Show all posts
Monday, February 5, 2018
Cina e La Nuova Via della Seta: Progresso od Abuso ?
Nonostante gli spazi limitati e finiti del pianeta terra, le potenze mondiali continuano a discutere e promuovere dei modelli economici basati sulla crescita. Quest'ultima si basa sullo sfruttamento di risorse e manodopera oltre i cosidetti confini nazionali. Oltre a conquistare un paese con l'opzione militare, un'alternativa meno rumorosa ma forse piu' efficace e' quella economica/finanziaria: si penetra in una Nazione con investimenti, prestiti monetari, manodopera qualifica, divenendo dei referenti commerciali, incanalando flussi di denaro e potere che altrimenti andrebbero ai concorrenti.
One Belt One Road è un progetto che prevede il rilancio in chiave contemporanea della Via della Seta da parte della Cina. Questo progetto, considerato di capitale importanza per lo sviluppo e il sostentamento dell’economia nazionale attraverso l’apertura di nuove rotte commerciali e la creazione di rapporti più amichevoli con i paesi euroasiatici, consiste principalmente nel promuovere, grazie a finanziamenti a tasso agevolato, la costruzione e il miglioramento di infrastrutture secondo due direttrici: la “Silk Road Economic Belt” e la “21st Century Maritime Silk Road”. La prima coinvolge i paesi attraversati dalla storica “Via della Seta”, ovvero quelli situati in Asia Centrale, i paesi mediorientali e quelli dell’Europa Sud-Orientale, ai quali si aggiungono gli Stati dell’Asia Meridionale. La seconda, include i paesi costieri sulla rotta che porta dalla Cina all’Europa attraversando il Nuovo Canale di Suez, congiungendo, da Est a Ovest, Indonesia, Singapore, India, Pakistan, Sri Lanka ed Egitto, fino ad arrivare tramite il Mediterraneo Orientale in Grecia, utilizzando l’Africa Orientale e il Kenya in particolare come punti d’appoggio. Questo progetto e' supportato da una ingente quantita' di denaro, circa 100 miliardi di dollari di capitale, di cui la Cina detiene la maggioranza di investimento con quasi 30 miliardi di dollari. Per gestire tutta questa quantita' di moneta e' stata anche creata una banca ad hoc la "Banca Asiatica di Investimento per le Infrastrutture" (AIIB). Quest'ultima è uno strumento per catalizzare gli investimenti necessari al miglioramento delle infrastrutture ferroviarie e portuali, complessivamente stimati in 1800 miliardi di dollari in dieci anni. Qualche esempio: una reta ferroviaria tra Cina e Tailandia, impianto nucleare in Pakistan, estrazione alluminio grezzo in Guinea, rete ferroviaria Cina-Uzbekistan-Kyrgyzstan, acquisizione del porto di Hambantota, Sri Lanka, per 1.1 miliardi di dollari, gasdotto fra Cina e Myanmar e molti altri.
" La Cina mettera' le mani su importanti fonti minerali trasformando le Nazioni coinvolte in debitori di lungo termine", cosi' un articolo su "Aljazeera" definisce le linee geopolitiche di questa operazione globale del colosso asiatico. " Lo scopo primario di questa operazione epocale e' aumentare l'influenza planetaria del paese, le infrastrutture ed il commercio sono solo motivazioni secondarie", rincara la dose Aljazeera.
L'India stessa ha esternato preoccupazione per il progetto della Nuova via della Seta che dovrebbe passare nelle delicatissime e contese zone del Kashmir, mentre Indonesia, Filippine e Nigeria dubitano sulla qualita' delle infrastrutture e dei suoi investimenti.
Eppure numerosi progetti sono gia' iniziati: e' già terminata la costruzione di una ferrovia per il trasporto merci di 8 mila miglia che connetta Yiwu a Madrid e una linea che inizi da Kashgar e si diriga verso il Pakistan e successivamente verso il mare Arabico. Da un anno e' in funzione la linea ferroviaria Shanghai-Tehran, 14 giorni per coprire quasi 10400 km di tratta, una collaborazione economica, tra i due paesi, sempre piu' forte. Lo scorso novembre, invece, e' partito dalla Lombardia il primo treno merci diretto in Cina, composto da 17 carri e 40 container. Va ricordato anche che nei primi 10 mesi del 2017 gli scambi commerciali Italia-Cina hanno raggiunto il miliardo di dollari, con una crescita del 24% rispetto all’anno precedente.
L'Europa non e' da meno: il 2017 ha segnato un record per gli scambi commerciali con 3673 treni merci in circolazione tra la Cina ed il vecchio continente, un aumento del 116% rispetto al 2016.
Xi Jinping, il presidente della Repubblica Popolare Cinese, sa benissimo che per spingere ad una leadership globale ci vogliono connessioni a 360 gradi: infrastrutture, finanza, assistenza tecnica, hardware ed un' altra miriade di " trappole da modernizzazione" come le definisce Pepe Escobar nel suo articolo " Xi Jiping e le tappe verso il sogno cinese" . Questo "New Deal alla Cinese" e' appena agli inizi, se pensiamo che il suo annuncio e' avvenuto nel 2013, in un progetto su larga scala che dovrebbe estendersi fino al 2050.
Ma ad affermare che il progresso porta solo benefici e modernita' per le popolazioni potremmo essere tacciati di ingenuita', sopratutto se il paese preso in considerazione e' la Cina. Qui 1.6 milioni di persone muore ogni anno per problemi legati allo smog. Il gigante asiatico solo ultimamente sta prendendo provvedimenti per rendere almeno parte delle sue politiche piu' ecosostenibili, come l'opera di riforestazione iniziata nel 2013 che ha gia' ricoperto circa 338.000 km quadrati ( la superficie dell'Italia e' di 301.000 km quadrati!). Eppure dietro questa frettolosa patina ecologica si celano numerose contraddizioni e proteste. E' il caso della diga di Myitsone in Myamar, progetto faraonico gestito dalla " China Power Investment Corporation" che avrebbe sommerso 447 km quadrati di terreno che includeva 47 villaggi e quasi 12 mila persone. Senza contare i danni idrogeologici per il fiume e per la foresta pluviale, il progetto e' al momento sospeso per le numerose proteste da parte della popolazione e di associazioni ambientaliste, ma vi sono forti pressioni cinesi, anche tramite eventuali vie legali, per riprendere il progetto. Sorte analoga e' toccata alla popolazione del villaggio Paunglaung, circa 8000 persone hanno dovuto lasciare forzatamente la propria abitazione, adesso sotto 36 metri di acqua della nuova diga. Questo ha causato un aumento di depressione e casi di suicidi, secondo l'Organizzazione "Physician for Human Right" : centinaia di persone hanno perso tutto il loro mondo, terreni e case, passato e futuro sepolto da milioni di metri cubi di acqua. La Nuova via della Seta inoltre ha progetti per la costruzione di centrali a carbone in ben 65 paesi mondiali, dal 2001 al 2016 oltre 240 progetti di centrali a carbone hanno visto coinvolto il gigante asiatico: India, Indonesia, Mongolia, Vietnam e Turchia sono le Nazioni con maggiori accordi commerciali di questo tipo. E che dire dell'accordo con il Pakistan per la costruzione di una centrale nucleare nel Punjab? La China National Nuclear Corporation (CNNC) sta gia' operando per la costruzione di altri due reattori in Karachi. Gli investimenti oltre confine non si fermano solo in paesi diciamo in via di sviluppo, visto che a Bradwell nell' Essex, sud Inghilterra, la stessa CNNC sta progettando la costruzione di un nuovo impianto nucleare che ha gia destato attriti sia nella popolazione e nella stampa, in questo caso "l'Independent" che ha riportato il rifiuto delle stessa Compagnia cinese di fornire dettagli sulla sicurezza dell'impianto in costruzione.
Dall' Inghilterra facciamo un salto in Uruguay, precisamente a Montevideo, dove la "Shandong Baoma Fisheries Limited" ha in mano un progetto da 200 milioni di dollari per ampliare il porto della Capitale, in modo tale da permettere ai propri pescherecci di estendere le zone di pesca oltreoceano. L'area e' considerata gia' ipersfruttata a livello ittico, come fanno notare numerosi ambientalisti ed esperti. Il progetto prevede un cantiere navale, una zona di rifornimento carburante, una zona di stoccaggio refrigerata. Montevideo potrebbe diventare lo snodo cruciale degli scambi marittimi tra il sud America e la Cina nel progetto della Nuova via della Seta. Milko Schvartzman, esperto in conservazione marina, fa notare come il numero dei calamari pescati e' gia' sceso drasticamente nel 2015, questo potrebbe essere connesso con la diminuzione delle colonie di pinguini che sono solite cibarsi proprio di questo mollusco.
Lo scorso agosto, giusto per ricordare come il lupo perde il pelo.....nel famoso proverbio, le autorita' equadoregne hanno intercettato un cargo cinese nelle acque delle isole Galapagos, con a bordo 300 tonnellate di pesce, tra cui 6000 squali e specie in via di estinzione come il pesce martello. L' equipaggio e' stato arrestato e la Compagnia multata di svariati milioni di dollari.
Se da un lato, dunque, il colosso cinese sta tentando di rimediare alle devastazioni ambientali causate nei decenni passati con nuove foreste, riduzioni delle emissioni, messa al bando dell'avorio, dall'altro lato, oltre confine assistiamo alla vendita del surplus cinese, nato dallo sfruttamento interno della manodopera e delle risorse naturali. La Cina ha bisogno di nuovi partner economici, di nuovi investimenti, di nuovi canali commerciali, di nuovi orizzonti per alimentare il motore asiatico ed un popolo che vuole avvicinarsi sempre di piu' agli standard di vita occidentali.
La Cina ha un peso sempre maggiore nell'economia globale. "Sono circa 100 i Paesi il cui Pil deriva per l'80% dai commerci con la Cina", ha sottolineato il vice direttore del FMI. Moneta sonante, infrastrutture, modernizzazione, prosperita' sono ancora queste le parole magiche per entrare in economie depresse o in via di sviluppo dove la parola"progresso" non sempre coincide con "diritti umani" e "sostenibilita' "......maremmacinghialaaaaaaaaaaaaaa
Labels:
Economy,
From the World,
Society
Friday, September 11, 2015
Quando il Complotto diviene incredibile realtà. I Casi più clamorosi scoperti e documentati nel XX secolo.
I complottisti sono solo dei paranoici ignoranti che mettono in dubbio qualsiasi episodio che accade nel mondo? Sono dei visionari un po ridicoli che credono ad ogni versione bizzarra che si discosti da quella ufficiale? Oppure i disinformati e i sempliciotti sono proprio quelli che accettano per buone le versioni ufficiali dei loro Governi, senza nutrire il minimo dubbio, senza obiettare alcunchè? Una fiducia totale o un totale asservimento ai potenti?
"Io rispetto la fede, ma è il dubbio che ti educa", parafrasando una citazione di Bruce Lee, anche lui deceduto in circostanze non propriamente cristalline. Una mente curiosa è quella che non si accontenta di una banale verità, specie se la versione governativa offre numerosi punti oscuri ed inspiegabili. Non stiamo parlando di santi immacolati, di personaggi con ali ed aureola, affidabili al 100% ( esistono?) ma di politici e politica, di un gruppo di potere formatosi prima per consolidare i propri interessi e poi, se avanza ancora qualcosa, per aiutare il cittadino comune. I Governi hanno imbottito il corso della Storia con complotti, truffe, insabbiamenti di prove, ruberie, corruzioni e menzogne, tante menzogne da riempire una biblioteca intera, eppure il popolo continua tutto sommato a credere a ciò che i Governi affermano, continuano a delegare a questi signori la loro vita e parimenti a ridicolizzare chi mette in dubbio in maniera frontale e diretta le versioni ufficiali come "costruite a tavolino" per innescare una determinata reazione nella gente, manipolandola.
La storia ci viene in soccorso mostrandoci numerosi eventi del passato dove la verità non era quella plasmata dai giornali e dalle televisioni ma proprio quella dei presunti "complottisti". Documenti segreti che divengono di dominio pubblico, ex dipendenti governativi che vuotano il sacco e giornalisti ostinati fanno saltare il vaso di Pandora. Ma allora perchè la gente non di indigna? La scoperta dell'inganno avviene di solito con molti anni di ritardo, le nuove generazioni non la considerano come una minaccia presente, le nuove generazione vogliono avere il diritto di credere che il loro tempo sia diverso, più onesto, che quei complotti rivelati appartengono ad un passato di cui loro e la loro classe politica non ha più niente a che vedere. Eppure la storia sembra proprio una galleria di quadri, moltissime copie, rari i pezzi unici.
Vediamo qualche esempio tra i più clamorosi dove i complottisti erano le Cassandre inascoltate.
1) L'incidente del Golfo di Tonchino: Siamo nel Golfo di Tonchino, 2 agosto 1964, il cacciatorpediniere USS Maddox durante una missione di spionaggio, mentre procede in acque internazionali, viene attaccato da tre torpediniere del Vietnam del Nord. C'è uno scontro a fuoco violentissimo, che si ripete due giorni dopo sempre per mano vientamita. 4 marinai del Vietnam del Nord vengono uccisi, mentre non ci sono vittime tra i marinai americani. Subito il Presidente Johnson fa approvare una risoluzione per un ulteriore intervento militare nel Vietnam del Nord, che stava rifornendo i combattenti del sud." L'altra notte il regime nord vietnamita ha sferrato un attacco contro i nostri vasselli...ho chiesto al Congresso una risoluzione per mantenere e proteggere la pace nel sud est Asiatico.", queste alcune delle parole di Johnson il 5 Agosto del 1964. Solo nel 2005 il "NSA" (Agenzia per la Sicurezza Internazionale), l'organo Governativo degli Stati Uniti ha rivelato che non vi erano navi vietnamite il giorno del presunto attacco. Tra l'altro il cacciatorpediniere Maddox non si trovava in acque internazionali ma in quelle vietnamite. E' accertato, inoltre, dal carteggio tra il presidente Johnson ed il segretario alla difesa McNamara, che l'incidente del 4 agosto fu da subito considerato un evento dubbio, sebbene nelle dichiarazioni ufficiali venne dato per certo allo scopo di condizionare l'opinione pubblica. Un evento del tutto inventato per giustificare l'ampliamento del pantano bellico in Vietnam.
2) Studio sulla sifilide di Tuskegee: Omicidio medico di Stato camuffato da studio scientifico durato per ben 40 anni. Dal 1932 al 1972, l'Istituto Sanitario Americano conduce esperimenti su pazienti afro-americani nello Stato dell'Alabama, sul decorso dalla Sifilide senza nessuno tipo di trattamento medico. Ben 600 afro-americani delle campagne dell'Alabama sono coinvolti in questi esperimenti, 399 hanno già contratto il virus prima che i test iniziassero, mentre i restanti 201 sono completamente sani. L'Istituto della Sanità non informa i pazienti della loro malattia, si limitano ad offrirgli un trattamento sanitario gratis da parte del Governo degli Stati Uniti. Anche dopo il 1947 quando la penicillina divenne la cura ufficiale, gli esperimenti continuarono senza soste. A queste 600 cavie veniva semplicemente detto che avevano un "sangue cattivo" e che quindi necessitavano questi trattamenti. 128 dei 399 contagiati iniziali muoiono entro il 1970, con il virus che era stato trasmesso anche ai membri della propria famiglia. Questa la dichiarazione di un Clinton imbarazzato nel 1997 davanti ai sopravvissuti degli esperimenti di Tuskeagee: " Quello che è stato fatto non può essere rimediato. Ma possiamo far cessare il silenzio. Possiamo smettere di voltarci dall'altra parte. Possiamo adesso guardarvi finalmente negli occhi e dirvi a nome di tutti gli americani che quello che ha fatto il Governo degli Stati Uniti è stato ignobile, e mi dispiace, per i nostri amici afro americani, mi dispiace che il Governo abbia orchestrato uno studio così palesemente razzista."
3) Progetto MKULTRA: Gli esperimenti segreti, da parte della CIA, per il controllo mentale della popolazione. Un progetto Governativo iniziato nel 1950 e conclusosi solo nel 1973. Organizzato dal dipartimento "Scientific Intelligence Division" della CIA. Le vittime venivano sottoposte a numerosi esperimenti per manipolare le funzioni mentali: somministrazioni forzate di droga (specie LSD), ipnosi, deprivazioni sensoriali, isolamento, abusi sessuali e verbali ed altre forme di tortura. Il progetto era "appaltato" ad oltre 80 istituzioni di facciata come scuole, prigioni, università, ospedali, compagnie farmaceutiche, con il contributo silenzioso ma costante della CIA. C'era da combattere il comunismo ed il blocco sovietico che sembrava adottare tecniche simili. Il MKULTRA doveva servire anche per modificare in qualche modo la coscienza dei Leader di altre Nazioni. Un lista delle metodologie nel 1955 includeva: sostanze per promuovere il pensiero illogico ed istintivo atto a discreditare il soggetto in pubblico, sostanze per aumentare gli effetti intossicanti dell'alcool, sostanze per danneggiare il cervello o far perdere la memoria, sostanze per procurare danni fisici come paralisi, anemie acute, sostanze per alterare la personalità di individui rendendoli dipendenti da altri soggetti, sostanze per diminuire le ambizioni e l'efficenza lavorativa. Nel 1953 circa il 6% del budget della CIA era destinato al MKULTRA, circa 10 milioni di dollari dell'epoca. Nel 1973 in piena tempesta del "Watergate" il Direttore della CIA Richard Helms ordina di distruggere i documenti riguardanti l'MKULTRA. Viene cancellato il grosso della documentazione, eppure almeno 20000 file restano in circolazione solo perchè archiviati in sezioni differenti. Nell'estate del 1975, dopo lunghe ricerche, viene reso pubblico, grazie alla "Commissione Rockefeller ed alla " Commissione del Senato Statunitense" (organo per esaminare le operazioni governative legate alle attività della CIA e dell' FBI). Nell'Agosto del 1977 il senatore Ted Kennedy dichiara al Senato Americano: " Il Vice-Direttore della CIA ha rivelato che oltre 30 università ed istituzioni erano coinvolte in esperimenti segreti con droghe su cittadini inconsapevoli, ad ogni livello sociale, alto o basso, locale o estero." Gruppi Farmaceutici come la "Sandoz" (oggi Novartis), 12 ospedali, 3 prigioni, tutte dentro nel calderone criminale del Progetto MKULTRA.
4) Operazione Northwoods: Nella buon vecchia tradizione americana del "se non c'è un nemico, crealo." Questo piano fu creato da alcuni alti funzionari della Difesa Statunitense, nel 1962, per indurre la popolazione americana a sostenere un eventuale attacco sul territorio cubano. Il piano non fu mai messo in atto, anche per la contrarietà dell'allora Presidente USA J.F. Kennedy. Era un vero e proprio memorandum di attacchi simulati: "Sarà pianificata una serie di incidenti ben coordinati a Guantanamo" e ancora sotto la voce "Ipotesi di incidente per rendere credibile un attacco" si legge: "Diffondere molte voci usando una radio clandestina, simulare la cattura di sabotatori cubani nella base, creare disordini ai cancelli della base utilizzando forze alleate cubane, far esplodere munizioni e accendere fuochi nella base, incendiare un aereo sulle piste (sabotaggio), catturare squadre d'assalto in avvicinamento dal mare a Guantanamo City o nelle vicinanze, sabotare una nave nel porto con fiamme e incendi". Le menti americane si erano davvero sbizzarrite su tutte le possibile simulazioni per poi scatenare l'inferno a Cuba. Si legge ancora: " Potrebbe essere avviata una campagna terroristica di matrice comunista cubana nella zona di Miami, in altre città della Florida o addirittura a Washington. La campagna potrebbe mirare ai rifugiati negli Stati Uniti. Potremmo affondare una barca di cubani in rotta verso la Florida, nella realtà o con una simulazione. Potrebbe essere simulata ostilità di matrice cubana e castrista nei confronti di una vicina nazione caraibica, sull'esempio dell'invasione del 14 giugno della Repubblica Dominicana. Sappiamo che Castro al momento sovvenziona attività sovversive nei confronti di Haiti, della Repubblica Dominicana, del Guatemala e del Nicaragua e forse di altri stati. L'uso di caccia di produzione sovietica pilotati da aviatori americani potrebbe fornire ulteriori provocazioni. È possibile provocare un incidente che dimostri in modo convincente che un aereo cubano abbia attaccato e abbattuto un velivolo charter civile in volo dagli Stati Uniti verso Giamaica, il Guatemala, Panama o il Venezuela. Un aereo della base aerea di Eglin AFB verrebbe riveniciato e rinumerato come un duplicato esatto di un aereo civile, di proprietà di una organizzazione facente capo alla CIA nell'area di Miami. Al momento previsto, il duplicato sostituirebbe l'aereo originale e vi sarebbero imbarcati i passeggeri prescelti, tutti con identità opportunamente preparate. L'aereo originale verrebbe sostituito da un velivolo radiocomandato." Un piano dettagliato per uccidere civili innocenti, solo in questo modo Castro poteva essere vinto. John F. Kennedy rigettò questo progetto che senza una documentazione adeguata sembrava provenire dalla mente di qualche regista di Hollywood. Numerosi alti funzionari della CIA furono rimossi dai loro incarichi dopo che il Progetto Northwoods fu cancellato.
5) CIA e il Traffico di Droga: Durante gli anni '80 in Nicaragua c'erano gruppi controrivoluzionari, i Contras, questi combattevano il Governa Sandinista, insediatosi nel 1979. Nel 1996 il Premio Pullizer Gary Webb pubblicò un'inchiesta denominata "Dark Alliance" dove si dimostrava come i Contras si autofinanziavano con il traffico di droga con l'appoggio fondamentale della CIA. L'apice di queste operazioni "sporche" avvenne sotto l'amministrazione Reagan, tramite il denaro racimolato dalla vendita delle armi all'Iran, in quel periodo in guerra con l'Iraq (il famoso Irangate). Quando questo denaro non fu più sufficiente, i governi Reagan e Bush ricorsero anche a finanziamenti privati, all'aiuto di aziende e fondazioni, nonché a operazioni finanziarie illegali. La CIA organizzò missioni militari dirette sul suolo nicaraguense, mentre i sovietici allestivano rifornimenti attraverso l'Honduras, tra cui il petrolio, diretti ai sandinisti. Nel novembre del 1987 una commissione d'inchiesta presieduta dall'ex senatore John Tower emise una dura condanna all'operato del presidente Reagan, non provando con certezza la conoscenza da parte sua dei finanziamenti illegali ai Contras, ma dichiarando che aveva tollerato una situazione di aperta illegalità. L'autore dell'inchiesta "Dark Alliance", Gary Webb fu trovato morto nel Dicembre del 2004, con due colpi di fucile in testa, le autorità classificarono la sua morte come suicidio. Pochi giorni prima di morire Gary aveva confessato ad alcuni amici d'aver ricevuto minacce di morte e d'essere convinto di venire pedinato. Un suicida che si spara per due volte, caso unico e tutt'oggi non ancora spiegato.
6) Operazione Mockingbird: Ancora la CIA protagonista, ma stavolta nel tentativo, piuttosto riuscito, di controllo dei MEDIA e conseguente propaganda sopratutto anti-comunista e sovversiva nei confronti di politiche e politici stranieri. Il programma nel 1953, viene supervisionato da Allen Dulles, direttore della CIA e già la lista dei MEDIA "drogati" dal plagio dell'organizzazione governativa si fa interessante: New York Times, Newsweek and CBS, TIME, Washington Post, Washington Star, Miami News, Christian Science Monitor con rapporti preparati dalla CIA per reporter più o meno inconsapevoli, circa 3000 "dipendenti" pagati per fare propaganda anti-comunista o per screditare qualche personaggio scomodo. L'opinione pubblica andava condizionata, controllata, guidata verso nemici immaginari, sempre pronti a colpire gli Stati Uniti, il tutto per giustificare le politiche sovversive della CIA, per stabilire a casa come all'estero una fitta rete di Nazioni satellite favorevoli alle ideologie sociali ed economiche americane. Quale arma migliore se non la paura, quale trucco migliore se non un nemico sempre pronto a colpire, quale piano migliore quello di corrompere e mettere migliaia di pedine nei gangli vitali dell'informazione americana.
7) COINTELPRO: Anche l'FBI voleva il suo spazio sul palcoscenico dei complotti, poi divenuti crude verità. Il "Counter Intelligence Pro" era un programma di controspionaggio ideato dall'FBI, attivo ufficilamente tra il 1956 ed il 1971. Scopo principale era quello di screditare e rendere inoffensivi tutti quei movimenti per i diritti civili, di sinistra ma a volte anche di destra e afroamericani, tra cui Martin Luther King. Lo scopo dichiarato era quello di prevenire episodi di violenza per mantenere l'ordine sociale e politico nella società.
Tra i gruppi messi nel mirino dell'FBI troviamo: organizzazioni comuniste e socialiste, Martin Luther King, gruppo nazionalisti afro, il Moviemento degli Indiani d'America, il Ku Klux Klan, il Movimento per i Diritti delle Donne, quello dei Nazionalisti Cubani. Nel 1968, per esempio, si doveva inmpedire che il Movimento Nazionalista per i neri d'America guadagnasse rispettabilità. Il giochino funzionò fino al 1971 quando una Commissione di Cittadini che investigava sull'FBI, letteralmente svaligiò alcuni uffici in Pennsylvania, recuperando documenti chiave da consegnare ai MEDIA che dopo un primo rifiuto diffusero la notizia. Agenti infiltrati, spionaggio, minaccie ed anche omicidi (come Fred Hampton Portavoce del Movimento delle Pantere Nere), tutto autorizzato per mantenere l'ordine nel Paese.
8) Operazione Mainway: Forse una delle più recenti "conspirazioni" svelate all'opinione pubblica americana e mondiale come l'ennesima intrusione non autorizzata del Governo nella vita dei cittadini. Il "Mainway" è una database creato dal NSA (National Security Agency) con miliardi di dati sensibili di inconsapevoli utenti. Le principali compagnie telefoniche coinvolte sono anche le più importanti del paese: "AT&T"- SBC - BellSouth - Verizon - . Quasi 2 mila miliardi di conversazioni telefoniche registrate in maniera dettagliata. Questa operazione è precedente agli attacchi del 2001 alle Torri Gemelle, addirittura 7 mesi prima, continuando ininterrottamente con innumerevoli cause legali ancora in corso. L' "NSA" ha continuato, difatti, nelle sua manovre di spionaggio della popolazione. Nel 2013 Edward Snowden, informatico statunitense ed ex tecnico della CIA, ha iniziato a mettere a disposizione di alcuni giornalisti documenti riservati su tutte le azioni di spionaggio ed intercettazioni da parte del NSA con una rete di collaborazioni in diverse parti del mondo. Sia il "Washington Post" che il "The Guardian" hanno reso pubblici questi programmi di sorveglianza di massa: PRISM, Xkeyscore e Tempora. I Paesi coinvolti sono Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti. Tutti spiati: privati cittadini, istituzioni, paesi membri della NATO. Come confermato dal direttore dell'NSA Keith Alexander, il 26 settembre 2013, ad esempio, l'NSA raccoglie e custodisce sistematicamente informazioni sui tabulati telefonici di tutti i cittadini statunitensi; nonostante il presidente Obama e lo stesso Alexander durante i mesi precedenti avessero più volte negato l'esistenza di un qualsiasi tipo di spionaggio domestico. L'enorme quantità di dati raccolti sono conservati in impianti di stoccaggio di grandi dimensioni, come lo Utah Data Center, una struttura di oltre un milione di metri quadri dal costo stimato di 1,5 miliardi di dollari. Sono stati spiati anche capi di stato o di governo, tra cui Dilma Rousseff (Brasile), Felipe Calderon(Messico) e in particolare, l'agenzia avrebbe intercettato i telefoni personali di 35 leader politici stranieri, tra cui il cellulare privato di Angela Merkel. Traballanti ed incerte le rassicurazioni di Obama, che si limita a ripetere che il popolo americano non è sorvegliato. Mentre altri politici, come W. Hague Ministro Inglese, difende l'operato britannico come un equilibrio tra i dati di milioni di utenti e la sicurezza del Paese.
Che cosa dire d'altronde dei tanto chiaccherati "TTP" o "TISA" o "TTIP" di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo. Trattati commerciali per la prosperità dei Paesi aderenti, un'incredibile collezione di benefici per tutti. Fino ai documenti trafugati da "Wikileaks" dove vengono esposte le reali finalità di questi trattati per controllare i brevetti, privatizzare servizi fino ad oggi pubblici, regolamentare i prodotti alimentari a favore delle Multinazionali senza più tutele per la salute dei cittadini e per l'ambiente. Rivelazioni che (guardacaso) i giornali sono restii a pubblicare. Senza considerare la forma segreta che questi trattati continuano a mantenere, nonostante le dichiarazioni di una maggiore trasparenza. Castelli di sabbia, niente di vero, informazioni che non vanno al di la della banale retorica superficiale e non esaustiva.
Magari tra 50 anni le generazioni future scopriranno ulteriori archivi, documenti nascosti che proveranno indiscutibilmente il lavoro sporco del Governo Americano sugli attentati delle Torri Gemelle, che continuano a rimanere uno evento epocale ancora irrisolto, con mille domande e tante mezze risposte.Sicuramente la storia ha parlato e continua a parlare: aerei fantasma sostituiti con quelli originali nei progetti per attaccare Cuba, l'ossessione di controllare e manipolare l'opinione pubblica, la droga come mezzo di scambio e di favori, il sabotaggio, tutto già successo e sperimentato. L'opinione pubblica facilmente influenzabile, spesso travolta da un sensazionalismo da quattro soldi, che non vuole ascoltare il passato, giudicato a torto lontano ed inutile. Eppure come si ripete nel libro di Orwell -1984- (leggendario e profetico) "la menzogna diventa verità e passa alla storia...Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato."
Solo la conoscenza vi renderà liberi e vi sconvolgerà spesso in egual misura.....maremmacinghialaaaaaaaaaaaa
Labels:
From the World
Monday, May 11, 2015
Sunniti vs Sciiti. Dollari e Corano. La guerra permanente nei Paesi Arabi
"Divide et Impera" (Dividi e Comanda) mai come oggi questo motto dell'Impero Romano risulta adeguato per quello che sta succedendo in Medioriente. Una serie di avvenimenti che hanno sommerso un' opinione pubblica distratta e frettolosa nel sintetizzare il seguente pensiero: Islam uguale Terrorismo e fondamentalismo. Andare oltre a questo muro di stereotipi significa districare il bandolo di una matassa ingarbugliata, vuol dire iniziare a capire chi sono i veri protagonisti di questa "guerra totale" dove le vittime ed i carnefici cambiano ruolo quasi ogni giorno.
Il primo passo per provare a comprendere la situazione Mediorientale è quella di iniziare a delineare questa immensa comunità di etnie, fazioni e gruppi con i distinguo del caso.
Le correnti nell'Islam sono principalmente due: Sunniti e Sciiti, i primi comprendono circa il 90% dell'intero mondo islamico (Giordania, Arabia Saudita, tutto il Nord Africa, l'Iraq di Saddam Hussein o la Libia di Gheddafi), mentre gli Sciiti occupano un più modesto 10%, in maggioranza assoluta in Iran, troviamo in maggioranza gli sciiti in Iraq, Bahrain e Azerbaijan, c’è inoltre una cospicua presenza sciita in Libano (Hizb Allàh, partito di Dio) in Kuwait e nello Yemen (Zayditi).
La divisione di queste due fazioni avviene dopo la morte di Maometto nel 632 d.C., qui si pose il problema della successione a capo della comunità: una parte dei credenti riconosceva in Ali (cugino e genero di Maometto) il successore designato, ma la maggioranza della comunità riteneva che non ci fosse stata alcuna designazione da parte di Maometto e che spettasse alla comunità l’elezione del “primo califfo“. I primi furono denominati "Sciiti" che riconoscevano alla guida della comunità islamica solo i discendenti di Maometto, fornendo totale potere sia spirituale che temporale all'Imam, egli viene investito dallo stesso Profeta e quindi dall’Imam che lo ha preceduto. Per i "Sunniti" invece qualsiasi musulmano di buona moralità può accedere alla guidà della comunità, essi considerano il successore del profeta il califfo, considerato come il guardiano della Shariah, che gode del potere temporale ma non di quello spirituale, se vogliamo la fazione Sunnita ha delle radici più egualitarie e democratiche, anche se solo in teoria.
I bombardamenti Sauditi (con l'appogio di una coalizione formata da Marocco, Sudan, Egitto e Turchia) in Yemen, peraltro illegali, visto che non hanno ricevuto nessun tipo di approvazione dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU, sono lo sforzo di proteggere gli interessi della Casa di Saud in Yemen, uno degli Stati più poveri del Medioriente e del mondo e di tutelare gli equilibri religiosi della zona. Gli Houti, i ribelli yemeniti/sciiti, cercano di controllare il paese, dopo la fuga del suo presidente Abdrabbuh Mansour Hadi, riconosciuto dalla Comunità Internazionale e dall'Arabia Saudita. Le forze in campo che manovrano la fila sono l'Iran per la lotta sciita e la Casa Saudita per i Sunniti del presidente Hadi, adesso rifugiato a Riyadh appunto. Ma vi è naturalmente il fronte di Al Qaeda, localizzato nel sud dello Yemen e che spinge per impadronirsi di qualche pozzo di petrolio strategicamente importante. La zona meridionale del paese si affaccia sullo stretto di Bab al Mandab, tra Somalia e Yemen, dove passano 4 milioni di barili di petrolio al giorno. Lasciare questa zona in mano jihadista vuol dire mettere a repentaglio il commercio petrolifero Saudita e quindi mondiale, considerando che l'altro possibile sbocco commerciale sarebbe il Golfo Persico sotto diretto controllo Iraniano.
L'influenza saudita nel Medioriente è enorme, dal punto di vista energetico il paese copre il 14% del fabbisogno di oro nero mondiale, le ultime stime registravano oltre 10 milioni di barili al giorno. Geopolitica, religione e fonti energetiche: la strategia saudita di destabilizzare il Mediorente Sciita è chiara: finanziare gruppi Jiihadisti come Al Qaeda o ISIS, supportare con armi e uomini i ribelli anti Assad in Siria, che guarda caso vedono tra le loro fila esponenti del Califfato Nero, mentre in casa propria cercano di combattere Al Qaeda e compagnia. Un punto chiave da comprendere è la dottrina religiosa che si pratica in Arabia Saudita: il wahhabismo, "una minaccia ideologica straordinariamente seria, un movimento totalitario mascherato da religione" secondo l'Ex Direttore della CIA James Woolsey. Un movimento ortodosso ed ultraconservatore, che interpreta in maniera molto rigida il Corano, i wahhabiti credono che tutti coloro che non praticano l'Islam secondo le modalità da essi indicate siano pagani e nemici da combattere. Ideologia che ha diffuso molte scuole e moschee wahhabite in numerosi paesi arabi, fucina ideale per fondamentalismi ed estremisti incappucciati. Il tentativo è quello di istituire una roccaforte di resistenza sunnita alle frontiere sciite dell’Iran. Ryad combina il sostegno al jihadismo fuori dai suoi confini per contrastare il potere sciita (Iran), e la lotta contro il jihadismo interno che minaccia il regno dei Saud.
Una posizione schizofrenica dal momento che la distanza dottrinale tra il wahhabismo ufficiale saudita e il salafismo rivendicato dai jihadisti dell’ISIS si riduce quasi zero.
Stiamo parlano di uno Stato che ha legami di ferro con gli Stati Uniti, che viene protetto nonostante la totale mancanza di libertà delle donne e la repressione sistematica di qualsiasi diritto civile. Come dimenticare, del resto, che 15 dei 19 attentatori del 9/11 erano Sauditi.
Un politica destabilizzante e pericolosa che è costata la vita a numerosi civili nel nord dell'Iraq, quando le truppe nere del califfato Islamico conquistavano Mosul e Kirkuk. Il tutto grazie a una pioggia di dollari dall'Arabia Saudita e dal Qatar, confermati anche dalle dichiarazione di Richard Dearlove, capo dei Servizi Segreti Britannici M16, dal 1999 al 2004. Un sistema che ha alimentato i movimenti anti Assad in Siria e anti Maliki in Iraq, per la gioia dei jihadisti riforniti di armi e dollari, con il beneplacito di un occidente volutamente distratto sui mandanti reali di questo disastro che sta dilaniando il mondo arabo. " Il Kuwait è l’epicentro del finanziamento dei gruppi terroristi in Siria, mentre il Qatar ne costituisce il retroterra grazie ad un habitat permissivo che consente ai terroristi di alimentarsi", cosi riporta David Cohen, funzionario dell'amministrazione americana.
Gli USA tentano di non farsi invischiare troppo in questa pantano, sopratutto per i recenti accordi, tutti da confermare, con l'Iran, avversario numero uno del regno Saudita. Ovviamente il non coinvolgimento americano è solo di facciata: hardware militari, bombe, rifornimenti aerei, logistica, un supporto fondamentale sopratutto nel recente bombardamento in Yemen.
John Kerry fa la voce grossa con l'Iran dichiarando inaccettabili i rifornimenti che il paese fornisce ai ribelli Houthi in Yemen. Ma lo stesso Segretario degli affari Esteri Britannico, Philip Hammond, ha definito "esagerate le accuse di aiuti iraniani ai ribelli yemeniti". Si parla più di un supporto economico e petrolifero, gli Houthi hanno già armi a sufficienza e non hanno bisogno del mercato Iraniano.
Ancora una volta le considerazioni si basano su dati reali: gli USA sono da 24 anni in Medioriente, per la precisione con l'invasione Iraquena, la guerra a Saddam, le rivolte dei ribelli, la nascita dell'ISIS, i collassi di Afghanistan, Libia, Egitto, Siria, la questione Palestinese ancora nel caos, gli attacchi in Tunisia, e ancora una volta l'unica soluzione disponibile è quella militare. Miliardi di dollari e migliaia di vite umane riassumono in maniera drastica il fallimento totale delle politiche estere statunitensi, volte solo ed esclusivamente a preservare le fonti energetiche, ad alimentare l'industria bellica, a ridisegnare i confini e demarcare le divisioni settarie, contrastando nuovi e "vecchi" avversari mondiali quali Cina e Russia. Nonostante questi sforzi la svolta verso Est dei paesi arabi appare molto decisa: la Cina è il terzo importatore di petrolio dall'Arabia Saudita, il 10% della popolazione di Dubai è cinese, anche il Qatar sta aumentando i suoi affari con Pechino nella vendita di Gas.
In questo immenso risiko, in questo complesso scacchiere politico ogni mossa implica molteplici decisioni che prima o poi condizionano tutti i giocatori. Anche Israele ha il suo ruolo di finanziatore dei ribelli (ISIS) in Siria, di avere più di un punto in comune con l'Arabia Saudita nel destabilizzare le comunità sciite, nel controllare lo stretto di Mandeb già sopra menzionato. La strana coppia Israelo-Saudita ha piani ben precisi per fermare il nemico sciita iraniano, quello che, secondo lo stesso Netanyahu, vorrebbe cancellare il suo paese e che risulta estremamente pericoloso per il suo arsenale atomico. Ci sono già piani in continuo aggiornamento per un attacco Israeliano con appoggio di Rihad contro l'Iran.
Eppure basterebbe leggere più di una fonte autorevole sul nucleare per concludere come sia più pericoloso Israele: il suo numero di testate è un segreto internazionale (probabilmente un centinaio), l'Iran non ha nemmeno i macchinari adatti per arracchire l'uranio a scopi bellici.
Israele impegnato nella sua campagnia di "vittima mediorientale" dimentica di comunicare all'opinione pubblica lo spostamento di 3 suoi sottomarini nucleari (acqustati dalla Germania) al largo delle coste Iraniane come riportato dal "Sunday Times", un modo per acutire le tensioni nel golfo continuando a recitare la parte del paese con la colomba sulla spalla e la pistola in tasca.
Risulta evidente la totale disinformazione dei Media per una zona di guerra che fa notizia solo se qualche ostaggio occidentale o cristiano viene eliminato o se l'impero americano squinzaglia i propri mezzi di propaganda nell'estremo tentativo di mascherare una situazione fuori controllo. Non si parla delle continue esercitazioni militari a cui partecipano diversi paesi arabi sotto il patrocinio degli Stati Uniti. Eccoci catapultiti nella quinta edizione della "Eager Lion" giochi di guerra, per gentile ospitalità della Giordania che vede Kuwait, Bahrain, Qatar, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi, Libano e Iraq coadiuvati da USA, Gran Bretagna, Francia, Italia, Canada, Belgio, Polonia, Australia e Pakistan. Tutti impegnati dal 5 al 19 Maggio in pratiche di lotta al terrorismo, lanci di bombe nel deserto e cosi via, anche la Giordania stessa ha mostrato la volonta di proteggersi dai miliziani dell'ISIS che premono ai suoi confini. Una sorta di "prepariamoci al peggio", la guerra che si espande, come un virus, di paese confinante in paese confinante è più che una sensazione. Il rullo compressore americano ha aumentato il ritmo trascinando nella preistoria intere Nazioni. La Libia aveva uno dei PIL procapite ed una speranza di vita tra i più alti di tutti i paesi africani, con educazione e sanità gratis. Gheddafi era considerato un interlocutore affidabile, prima che USA/NATO svelassero ancora una volta i loro veri piani: mettere in ginocchio uno Stato e poi ricostruirlo a propria immagine e somiglianza, perlomeno economica. Il leader libico non si allineava alle politiche energetiche imposte da USA ed alleati, sosteneva il "NAM" movimento dei paesi non allineati per il terzo mondo. La Primavera Araba così osannata da organi di stampa e tv come l'inizio di una nuova fase di libertà e diritti per i paesi islamici, si è, in realtà, rivelata terreno fertile per guerrafondai e petroldollari. Progetti di gasdotti plasmano le politiche mediorientali, fanno eleggere o rovesciare il burattino di turno, il tutto in una galassia di totale illegalità che vista dalla terra della banale informazione sembra una stella luminosa.
Le leggi e le condanne sprofondano nel pantano mediorientale. Appena qualche giorno fa "Human Rights Watch" ha accusato l'Arabia Saudita di aver utilizzato le famigerate "bombe a grappolo" durante i suoi bombardamenti in Yemen. (vietate dalla Convenzione dell'ONU e bandite da 116 Stati). In appena sei mesi 1200 civili sono morti ed oltre 300000 non hanno più una casa. Oltre 30 scuole sono state abbattute dai missili sauditi. Riyadh qualche giorno fa ha ospitato la visita del Segretario di Stato Americano John Kerry, che ha avuto anche il coraggio di raccomandare attenzione e precauzioni del caso nei bombardamenti in Yemen, poco importa se la maggioranza di quelle armi mortali e proibite in numerosi Paesi sono vendute proprio dagli stessi Stati Uniti. Una guerra totale che cambia nome solo per una questione geografica: Libia, Somalia, Egitto, Siria, Yemen, Palestina, Libano, Iraq, Afghanistan, stesso copione, si usano i palscoscenici locali per interessi globali e mondiali. Il caos è l'aspetto fondamentale per rimanere permanentemente in medioriente, finanziando gruppi settari e jiihadisti, bombardando strutture ospedaliere, scuole ed acquedotti, rendendo ogni paese un cumulo di macerie da spartirsi con gli altri alleati piegati ai voleri di Washington.
Corano e petrolio, fondamentalismi di comodo e fiumi di dollari, marionette locali con lunghi fili che arrivano fino a Washington o Tel Aviv, Mosca o Riyadh dove i veri mandanti muovono le pedine. Dopo 24 anni il medioriente è diventato una polveriera, una fabbrica di estremisti incappucciati, un immenso campo profughi, luogo di morte, rancore e disperazione. Mentre i giornali fabbricano stereotipi per le masse bisognose di risposte facili e spesso razziste......e le macerie comprono la verità.
Labels:
From the World
Sunday, February 8, 2015
L'Impero USA: Torture e Guerre Segrete in Mezzo Mondo
Il recente rapporto del Senato Americano sulle torture che la CIA ha commesso in questo decennio di lotta al terrorismo ha scandalizzato solo coloro che ancora credono alle favole servite dalla maggioranza dei giornali e delle TV. Informazioni senza memoria storica, che ignorano volutamente i fondamenti stessi della Geopolitica, delle trame, dei golpe, di quelli attentati o "disastri aerei" troppo frettolosamente archiviati nonostante le numerose domande senza una risposta, domande da parte di chi rifiuta le versioni ufficiali dei fatti perchè palesemente incomplete e deficitarie.
Documenti dal passato, del secolo scorso ci mostrano i coivolgimenti degli Stati Uniti in numerosi Colpi di Stato nella Nazioni centro e sud americane, il fiasco della guerra del Vietnam, i finanziamenti ai ribelli afghani, poi divenuti Al Qaeda. Come fidarsi ed accettare per buone le campagne presenti in medio oriente ? Siamo forse al cospetto di una redenzione collettiva da parte di un'amministrazione, quella americana, che continua a sbaragliare i concorrenti nelle spese militari? Gli aiuti umanitari sono l'ultimo pensiero ma la prima scusa di un Impero che vuole solo controllare il mondo e le sue risorse. Ovviamente anche altre superpotenze non stanno a guardare, sono nello stesso scacchiere geopolitico. Dobbiamo partire dall'assioma che la guerra nasce dalla menzogna, la guerra è solo un immenso gioco per il potere e per il denaro.
Amnesty International da sempre dalla parte dei diritti umani e contro ogni tipo di abuso ha chiesto a gran voce che i paesi Europei denuncino le intromissioni e le torture della CIA perpetrate nei rispettivi paesi. Chi sà deve fare i nomi, perchè questi crimini non rimangano impuniti. Julia Hall, esperta di terrorismo e diritti umani è ancora più esplicita:" Senza l'aiuto europeo gli Stati Uniti non sarebbero stati capaci di incarcerazioni segrete e di torture per così tanti anni." (Avete letto o ascoltato in TV questa notizia?!)
Amnesty sottolinea come nel corposo rapporto del senato americano siano indicati presunti luoghi segreti di detenzione illegali in Polonia, Lituania, Romania. Tutto questo con l'appoggio logistico di Germania, Regno Unito, Macedonia, per un giro di affari da svariati milioni di dollari.
La conferma ci viene anche dal premio Pulizer e giornalista del "New York Times" Mark Mazzetti e dal suo libro " Killing Machine", dove si racconta la metamorfosi della CIA, soprattutto dopo gli attentati negli Usa dell'11 settembre. L'attività della CIA si mischia con quella del Pentagono in un concerto militar-spionistico che modella un nuovo modo americano di fare la guerra.
Nick Turse, giornalista investigativo e collaboratore del NYT e del Los Angeles Times, riporta che la forze speciali statunitensi (SOF) sono presenti in un numero inimmaginabile di Paesi, spesso in incognito. 133 per la precisione, il 70% delle Nazioni del pianeta. Lo conferma arriva dal Tenente colonnello Robert Bockholt, funzionario del SOCOM ( US Special Operation Command). Il meglio del meglio delle forze speciali americane impegnate in operazioni che vanno dall'addestramento di soldati locali a vere e propri "cattura ed elimina" presunti nemici/terroristi. Tutte queste missioni non sono seguite dai Media tradizionali, quindi i canali di informazione sono gli organi di stampa militari, soffiate di qualche gola profonda nella Casa Bianca, ex soldati o funzionari in vena di rivelazioni.
Il nuovo Generale del SOCOM (United States Special Operation Command) il comando statunitense che si occupa delle operazioni speciali, è Joseph Votel III, diplomato a West Point e Ranger dell'esercito. Questo comando ha visto duplicare i suoi funzionari dal 2001, 33000 contro i 70000 oggi.
Nick Turse ci accompagna in un viaggio molto dettagliato nella struttura di questa Organizzazione Militare.
La parte del leone del SOCOM la fanno i Rangers i Berretti Verdi seguiti dall'Air Force, dalla Marina ( i SEALs), altri reparti speciali ed un piccolo gruppo di Marines. Questo comando del SOCOM ha numerosi sotto reparti dislocati per il pianeta: il SOCAFRICA, il SOCEUR (contigente europeo), il SOCKOR (unicamente per la Corea), il SOCPAC che copre il resto delle regioni asiatiche e del Pacifico, il SOCSOUTH, specifico per Caraibi, Centro America e Sud America, il SOCCENT per il Medio Oriente, il SOCNORTH, specifico per la difese del suolo americano, il JOSC, una elite delle forze speciali per eliminare cellule terroristiche in qualsiasi parte del pianeta. " Gli assassini segreti di Obama" come li ha definiti Naomi Wolf in un articolo sul "The Guardian", che continua :" Un gruppo speciale fuori da ogni legalità e immune da ogni legge marziale." Per capirci sono gli stessi che hanno "eliminato" il nemico N.1 del momento Osama Bin Laden.
"Lo scopo è quello di creare una sorta di cooperazione militare internazionale, con un interscambio tra le diverse forze speciale di ogni singola Nazione." continua Turse. Queste "speciali operazioni di interscambio" (denominate SOLOs) sono già presenti in 14 Ambasciate di altrettanti Paesi alleati: Australia, Brasile, Canada, Colombia, El Salvador, Francia, Israele, Italia, Giordania, Kenia, Polonia, Perù, Turchia e Regno Unito. L'obiettivo è di espandere queste "collaborazioni" a 40 Paesi entro il 2019. L'abbreviazione JSOTF-P, per esempio, rientra nel supporto che l'esercito americano con le sue forze speciali forniscono nelle Filippine, per sconfiggere presunte cellule jihadiste. Circa 600 funzionari e militari USA a supporto delle milizie locali. In tutto questo c'è anche un accordo decennale stipulato tra gli Stati Uniti e Filippine che permette ai primi di utilizzare le basi militari in loco per i propri Jet da guerra in modo da controbilanciare il pericolo Cinese, non è un film ma la realtà. Un'altra Unità speciale è quella, adesso bandita, che doveva supportare e proteggere la sovranità del Governo Afghano (Special Operations Joint Task Force-Afghanistan), con operazioni notturne, catture ed uccisioni anche di civili. Solo nel 2014, dopo una decina di anni, il Pentagono ha ammesso l'esistenza di questo gruppo speciale.
In aggiunta a questo già ampio dispiegamento di forze più o meno ufficiali per il globo c'è anche il gruppo denominato "Special Operations Command Forward" (SOC FWD) in cui piccoli gruppi di soldati svolgono azioni di supporto e sostegno in particolari situazioni di combattimento. Il SOCOM ha rifiutato di confermare la presenza di questa ennesima unità d'assalto. Ma esistono già numerosi articoli e documenti che provano l'esistenza di questi gruppi di militari: Pakistan, Yemen, Libano, SOC FWD Est Africa, SOC FWD Africa Centrale e SOC FWD Ovest Africa. Un esempio recente di esercitazioni ed intrusioni nei vari Governi Africani, viene dall'ultimo Colpo di Stato in Burkina Faso: l'ufficiale africano Isaac Zida, autore del rovesciamento governativo, aveva ricevuto nel 2012 un corso di controterrorismo in Florida, come riporta il "Washington Post". Esercitazioni Statunitensi in Trinidad and Tobago, in Suriname, Berretti Verdi che insegnano agli eserciti Dominicani. Lo scorso settembre 1200 soldati USA hanno partecipato con le forze speciali Olandesi, Polacche, Ceche, Lituane, Finlandesi, Britanniche, Norvegesi, Svedesi a esercitazioni con combattimenti corpo a corpo, assalti notturni, liberazioni di ostaggi, tiratori scelti e cosi via.
"Posso garantirvi che quello che succede in America Latina influenza l'ovest Africa che a suo volta influenza il sud Europa che di conseguenza condiziona il sud est asiatico, tutto è connesso." Questa la dichiarazione dell'ammiraglio americano William McRaven ex comandante del SOCOM e del JSOC, fatta ad un convegno del settore nel 2013. Ma tra scandali e torture, Colpi di Stato ed intromissioni nelle varie sovranità delle Nazioni, budget immensi per le spese militari, guerre mai vinte ma anzi esplose come un virus senza controllo, il contribuente non ha il diritto di conoscere queste operazioni che di fatto condizionano libertà presenti e future.
Nel 2001, secondo Turse, c'erano 23 Gruppi Terroristici da Hamas all'IRA, così catalogati dal Dipartimento di Stato Americano. I membri di Al Qaeda era non più di 1000 sopratutto in Afghanistan e Pakistan. Oggi dopo più di un decennio di guerre segrete, sistemi di sicurezza sofisticatissimi, e miliardi di dollari sperperati, i Gruppi Terroristici sono quasi 40, molti figliastri di Al Qaeda, diffusi dallo Yemen alla Nigeria, al Mali, alla Tunisia, al Marocco, alla Somalia, al Libano, senza contare l'ISIS ed i suoi 30000 affiliati. Gli affari per le forze speciali americani vanno a gonfie vele, alla faccia del terrorismo globale.
Nella sola Italia l'esercito americano ha investito più di due miliardi di dollari dalla fine della guerra fredda, trasformando il paese in una piattaforma strategico/logistica per le varie guerra in medio oriente. Basi militari, accordi commerciali, esercitazioni, alloggi, armi, il 15% delle forze USA in Europa risiedono in Italia con oltre 50 basi dislocate delle Alpi alla Sicilia. (Articolo apparso sulla Stampa)
Questo tipo di informazione rientra in quella categoria definita "scomoda" perchè potrebbe indurre il cittadino a pensare che siamo una colonia degli Stati Uniti, che nonostante la Costituzione siamo direttamente complici di guerre e massacri di civili in mezzo mondo, che il Governo si piega sempre più spesso alla richieste di Washington pena la perdita di accordi commerciali e di appalti in Medio Oriente. Che nonostante la crisi economica e la depressione che attraversa l'economia italiana e occidentale in genere, i soldi per le spese militari sono sempre garantiti ed anzi aumentano (per l'anno 2015 sono previsti quasi 18 miliardi) per nuovi aerei per difenderci dai terroristi che proprio gli Stati Uniti vanno a cacciare in incognito in mezzo mondo o forse sarebbe meglio dire che prima li addestrano e poi li combattono ed eventualmente li torturano, come la Storia continua ad insegnarci se non ci fossero organi di disinformazione che ci dicono tutto fuorchè le scomode verità....maremmaaaaa cinghialaaaaaaaaaaaa
Labels:
From the World
Monday, November 3, 2014
Rivoluzione Globale o Autodistruzione
" Mentre apprendisti stregoni camuffati da politici si autoincensano su trionfi di un G8 che in realtà non ci sono stati, su crisi economiche oramai superate, su segnali di ripresa che si scorgono da un orizzonte di cartone, in perfetto stile "Truman Show", dove il cielo azzurro è dipinto su una parete di cemento, ci sono seri studiosi che, lungi dal creare allarmismi inutili, analizzano la realtà dei fatti. Anche il recente studio di Censis-Confcommercio e Federconsumatori mostra la riduzione sensibile del potere d'acquisto delle famiglie italiane che si trovano sempre più indebitate e nella morsa di continui finanziamenti, veri e propri dissipatori di stipendio". Questo è l'incipit di un mio articolo scritto nel lontano luglio del 2009, qui il link di quel pezzo. C'era stato l'ennesimo G8, ma questa volta organizzato in Abruzzo, all'Aquila, martoriata dal terremoto. Quel disastro era il palcoscenico perfetto che permise ai politicanti di allora di inscenare l'ennesimo spettacolo di promesse mancate e strette di mano per i fotografi. In Abruzzo sono piovuti oltre 8 miliardi di euro per la ricostruzione, ma c'è ancora moltissimo da fare, ancora più di 18000 persone vivono in abitazioni provvisorie, la ricostruzione è troppo lenta, i centro storici di molti paesi versano ancora in condizioni pessime. Le promesse sono sotto quelle macerie, in quelle migliaia di persone che aspettano di ottenere una nuova casa e nuove dignità, nelle crepe dei vecchi edifici e in un Paese che si ricorda di una edilizia antisismica solo quando arriva qualche terremoto.
In quel G8 di 5 anni fa la ripresa economica sembrava a due passi, mentre il sottoscritto tramite questo blog parlava di "astute forme di propaganda per rassicurare o meglio confondere l'opinione pubblica".
La logica di base, senza essere economisti o analisti finanziari, era molto semplice: quelle stesse persone che avevano sostenuto e scatenato il tracollo economico, finanziario e sociale occidentale erano le stesse che proponevano le cure. La realtà del 2014 ci mostra uno scontro tra un sistema che ha ampiamente fallito ma che continua ad essere utilizzato in molte Nazioni (In primis anche l'Italia) ed un contro-sistema che sta tentando di responsabilizzare ed informare più cittadini possibili sulle alternative alla crescita del PIL, ad una tecnologia inquinante che abusa a piene mani delle risorse del Pianeta, rendendolo sempre più fragile, lasciandoci sempre più in pericolo.
Secondo recenti sondaggi della Confcommercio/Censis la fiducia degli italiani è in caduta libera, i consumi sono bloccati e sono davvero pochi quelli che ancora credono (ma esistono ancora?!?) nel Governo Italiano.
L'esempio italiano è solo uno dei tanti. Il dogma di questa economia della crescita solo per pochi eletti che abusano della loro forza per imporre stili di vita dove le differenze sono solo ostacoli allo sviluppo, ma quale sviluppo? Quello inoculato dalle oligarchie planetarie. Tutti uguali, tutti produttivi, tutti in uniforme, nessuna distrazione ma concentrazione massima verso lo stesso obiettivo: la nostra autodistruzione.
Un articolo di qualche settimana fa apparso sulla rivista "Ecologist" sintetizza la situazione:" Oggi le diseguaglianze estreme non sono inevitabili, ma sono frutto delle attuali scelte politiche." Secondo l'articolo le ineguaglianze sociali crescono di pari passo con le ricchezze di questa Elite. Dalla crisi del 2007/08 ad oggi il 10% delle famiglie ricche americane ha assobito il 90% dei miglioramenti economici fatti in questi anni. Chi ha il potere economico lo vuole mantenere, e per farlo creerà una serie di norme e regolamenti a protezione dei suoi capitali. Tutto questo è una seria minaccia a qualsivoglia processo democratico. " I gruppi politici che dovrebbero tutelare le minoranze povere, sono influenzati e controllati dai vari potentati che decidono le regole. La forbice tra ricchi e poveri si allarga."
Un rapporto pubblicato dall'UNICEF appena qualche giorno fa, dichiara come dalla recessione globale del 2008 il numero dei bambini in povertà nei Paesi Sviluppati è cresciuto di 2.6 milioni. Sono 76 milioni i bambini indigenti nei paesi monitorati da qusta organizzazione. Italia + 5%, Regno Unito +1.60%, Grecia + 17%, Spagna +8%. I giornali metteno sulle prime pagine gli aumenti delle Borse Finanziarie, ma si guardano bene dal parlare in maniera dettagliata di questi problemi. Le politiche di austerità promosse da chi ci ha portato a questo disastro sono ovviamente fallimentari.
Una ricerca del "Credit Suisse" riporta come appena l'1% dei ricchi del pianeta controllano il 48% delle ricchezze globali. Se questa ascesa vertiginosa si manterrà tale in appena 23 anni tutto il mondo potrebbe essere controllato da quel minuscolo 1%.
Questa febbre vertiginosa è strettamente collegata ai tracolli finanziari, invece di invertire la tendenza ha creato ancora più diseguaglianze.
La "Oxfam" ha rilasciato un'ulteriore studio in cui viene stilata la classifica dei paesi dove la forbice tra ricchi e poveri è aumentata senza controllo dal 2008: al primo posto ci sono gli USA, poi Singapore, l'Irlanda, il Giappone, l'Italia, l'Australia, la Spagna, la Francia. Nazioni travolte dal virus finanziario, ma dove i parassiti delle Oligarchie sono sempre più in salute.
I soldi pubblici vengono continuamente dirottati e sperperati per guerre in ogni dove verso nemici creati a tavolino, verso Istituti Finanziari con stipendi da capogiro, verso sistemi di difesa, verso polizie planetarie che devono sempre di più utilizzare la violenza per "difendere" tutta una classe politica che, salvo rarissime eccezioni, ci ha portato a questo sfascio economico, ambientale e culturale. Dividono i popoli con le religioni, le malattie, le razze, gli orientamenti politici, riempiendo la testa delle masse con stereotipi, cancellando la memoria storica, costringendo i popoli ad un quotidiano presente. Un esercito di automi spinti verso la terra promessa, l'utopia di un mondo perfetto, mentre ogni giorno vengono calpestati diritti e regole a vantaggio di un ristretto gruppo di padroni.
Il nemico è dappertutto come vogliono farci credere? La paura e la disinformazione sono i veri nemici. Dobbiamo divenire padroni del nostro destino, consapevoli che non esistono eroi pronti a salvarci, consapevoli che la vera società è quella globale e la vera casa di cui prendersi cura e il nostro fragile e splendido pianeta! Svegliatevi!!!!!!!!! Maremmacinghialaaaaaaaaaaaaa
18.657
le persone assistite, che vivono ancora in alloggi provvisori - See
more at:
http://www.greenreport.it/news/terremoto-dellaquila-6-aprile-2009-6-aprile-2014-dopo-5-anni-conti-non-tornano/#sthash.xdQPLAl6.dpuf
18.657
le persone assistite, che vivono ancora in alloggi provvisori - See
more at:
http://www.greenreport.it/news/terremoto-dellaquila-6-aprile-2009-6-aprile-2014-dopo-5-anni-conti-non-tornano/#sthash.xdQPLAl6.dpuf
Labels:
From the World
Thursday, April 10, 2014
Israele, il figlioccio viziato del Mondo Perbene
Non si sa mai da che parte incominciare nella situazione israelo-palestinese. Tonnellate di parole, risoluzioni, libri, documentari, accordi, firme, negoziati, missili, abusi, minaccie, accuse, hanno reso questo dramma permanente quasi normale, qualcosa cui farci l'abitudine, quasi istituzionalizzato dalla storia o dalle convenienze dei potenti. Questo conflitto senza fine è la sintesi manifesta di tutte le contraddizioni della politica mondiale, che promette "Democrazia" e "Giustizia" mentre sostiene militarmente ed economicamente Stati "Canaglia". Un recente report di "Amnesty International" ha richiesto lo stop immediato del business delle armi tra Stati Uniti, Europa verso Israele. Lo Stato spende addirittura il 6.2% del proprio PIL per la difesa ( dati del SIPRI), considerato che gli USA arrivano al 4.4% del PIL, stiamo parlando di un paese armato fino ai denti. Il Paese è tra i primi dieci al mondo per numero di soldati rispetto alla popolazione civile, il primo risulta l'Azerbaijan seguito dalla Corea del Nord, dall'Ossezia del Sud, Singapore e Cuba.
Israele risulta primo anche nella classifica del "Global Militarization Index", un indice che quantifica il peso militare di un paese rispetto alla sua spesa sanitaria, all'incidenza sul PIL, al rapporto numerico tra medici e militari, e a quello tra presenza di armamenti pesanti e numero di civili. Al secondo posto troviamo Singapore, al terzo la Siria.
Israele è il decimo esportatore mondiale di armi, tra i cui clienti troviamo quasi tutte le Nazioni mondiali, che da una parte condannano l'occupazione in Palestina e dall'altra fanno affari con il "condannato". Australia, India, Germania, Colombia, Brasile, Italia, Russia, Peru, Singapore, Spagna, USA (fonte SIPRI). Israele non aderisce, insieme a Pakistan, India, Corea del Nord, al Trattato di non Proliferazione Nucleare, pur possedendo qualcosa come 80 testate nucleari.
Lo Stato, sentinella del Medio Oriente ha ricevuto nel corso dei decenni servizi e denaro da numerosi Stati: tra il 1953/61 un discreto flusso di tecnologia e armamenti arriva dalla Francia, Nasser disturbava gli interessi israeliani, tra cui il canale di Suez e non era accettabile.
Tra il 1961/69 i legami tra Israele e gli Stati Uniti si fanno più stretti, il classico figlioccio adottivo a cui tutto è permesso e perdonato. Pieno appoggio alla Guerra dei Sei Giorni, anche quando un jet israeliano colpisce una nave della flotta americana, uccidendo 34 soldati, scuse accettate, anzi un bel regalo dal Presidente Johnson: la vendita di aerei da Guerra Phantom allo Stato ebraico che cresceva forte e sano.
Anche durante la guerra del Yom Kippur il Presidente Nixon dispiegò un notevole flusso di armi per il conflitto tra Israele e alcuni Stati Arabi. Sotto l'era di Reagan il flusso di denaro toccava i 3 miliardi di dollari all'anno e continua tutt'ora. Qualche critica per l'assedio di Beirut, qualche richiamo per l'Operazione "Babylon" quando un attacco israeliano distrusse un reattore nucleare in costruzione nei pressi di Baghdad. Ma anche il famoso veto con cui Reagan rifiutò un embargo di armamenti proposto contro Israele dalle Nazioni Unite e dall'Unione Sovietica.
E così via anno dopo anno, Presidente dopo Presidente, occupazione dopo occupazione, bombardamento dopo bombardamento, la Palestina era il violento terrorista, Israele aveva solo esercitato un diritto di difesa.
Fino all'attuale Presidente Obama, unico nella storia ad aver venduto allo Stato Ebraico le " bunker buster bombs", per distruggere bersagli nel sottosuolo.
Rapporti sempre più interconessi, tra lobby israeliane, multinazionali americane, tonnellate di dollari e di interessi che annullano di fatto ogni riprovevole azione contro la Palestina, sempre più devastata come Stato e come popolo.
Secondo l'Autorità Palestinese per gli affari sociali oltre 1500 bambini sono stati uccisi dalle forza israeliane dal 2000, 6000 sono stati feriti ed oltre 10000 arrestati. Anche L'UNICEF ha denunciato, con uno studio, gli arresti sommari e le detenzioni illegali di ragazzi palestinesi, violando ogni qualsivoglia legge internazionale sui diritti dei minori. Nel Giugno del 2013 l'Ufficio per i diritti sui minori dell'ONU ha evidenziato che migliaia di bambini palestinesi sono sistematicamente arrestati, torturati e usati dalla forza israeliane come scudi umani. Secondo il rapporto sono oltre 7000 i minori, tra i 9 ed 17 anni.
Tutto questo entro i confine palestinesi, senza contare le decine di migliaia di rifugiati che non hanno mai nemmeno potuto mettere piede nella loro patria. Nella martoriata Siria ce n'è uno dei più grandi, è quello di Yarmouk, con oltre 100.000 palestinesi, creato nel 1957, una mini cittadella con una urbanizzazione caotica. Vi sono scuole ed ospedali, ma nonostante alcuni articoli, anche su Wikipedia, lo definiscano uno dei migliori campi profuughi in termini di vivibilità, la realtà è ben diversa. La lunga guerra civile siriana ne ha peggiorato le condizioni. Un recente articolo sul "The Guardian" mostra migliaia di palestinesi in coda per beni di prima necessità, manca acqua, riso, medicine. La distribuzione di viveri da parte delle Nazioni Unite non riesce a coprire minimamente questa emergenza umanitaria. L'alta densità abitativa e le scarse condizioni igieniche sono un altro fattore per il rischio di epidemie.
Il gigante delle bibite Coca Cola ha recentemente donato circa $ 100.000 in aiuti alimentari per il Yarmouk, un atto lodevole di beneficenza. Dobbiamo però constatare come la stessa Coca Cola, dal 1966, sia uno dei primi sostenitori dello Stato Ebraico, ogni anno la multinazionale finanzia la Camera di Commercio Israeliana con migliaia di dollari. cosa dire di quando nel settembre 2009 in una delle sedi della Coca Cola fu premiato per il suo operato il Generale Binyamin Ben-Eliezer, tra le sue lodevoli azioni c'è quella di aver eliminato oltre 1000 egiziani durante la Guerra dei Sei Giorni. Quindi le donazioni del gruppo Coca Cola sono semplice propaganda per migliorare l'immagine di questo marchio diffuso in ogni angolo della terra.
Gli aggettivi, per descrivere e condannare quello che avviene quotidianamente nei territori occupati, hanno perso il loro reale peso specifico, sono stati svuotati del loro significato dal susseguirsi di eventi talmente criminali, talmente inumani da essere paradossalmente inseriti nel flusso mediatico della "normalità".
In un mondo con dei principi morali abbastanza integri, con dei valori ancora sostanzialmente sani non sarebbe permessa una simile atrocità storica lunga più di 60 anni.
Ed invece chi va al potere, chi comanda le Nazioni non ha il minimo imbarazzo a salire sui palchi, a rilasciare dichiarazioni di pace, giustizia, speranza, libertà. Governanti che spendano ogni anno miliardi di dollari per vendere arsenali di distruzione e sofferenza al loro figlioccio ebraico. I Media tutelano queste menzogne, diventano complici in tutti quei momenti che avrebbero dovuto fare delle domande scomode ed invece hanno preferito il silenzio e la sottomissione ad un sistema marcio e criminale.
Il grande Charles Bukoswky avrebbe finito così:" La vita era davvero insopportabile, solo che alla gente era stato insegnato a fingere che non lo fosse. Ogni tanto c'era un suicidio o qualcuno entrava in manicomio, ma per la maggior parte le masse continuavano a vivere fingendo che tutto fosse normalmente piacevole". Maremmacinghialaaaaaaa
Labels:
From the World
Thursday, March 20, 2014
Russia vs USA, Ucraina vs Crimea: Geopolitica vs disinformazione. 10 punti per capire la vicenda.
Questo breve articolo nasce dalla necessità di fare chiarezza, o almeno provarci, sui fatti che si stanno succedendo in Ucraina e Crimea con da una parte gli Stati Uniti e l'Europa e dall'altra la Russia ed il suo zar Vladimir Putin.
Come sempre succede c'è la versione per la carta stampata che parla di rivoluzione, diritti violati, sovranità, referendum illegali e abusi di potere e dall'altra la versione geopolitica che mostra quali sono i reali interessi e contraddizioni che accadono da sempre sul pianeta.
Ci basiamo come fonti su autorevoli giornalisti indipendenti come Pepe Escobar e Paul Jay. Su Nicolai Petro, professore per l'Universita del Rhode Island, specializzato in affari russi, ex collaboratore del Dipartimento Statunitense sotto la presidenza Bush. Tarik Cyril Amar, professore alla Columbia University, specializzato nella storia contemporanea di Ucraina e Russia, laureato alla Princeton University. Scott Rickard, ex funzionario dell'Intelligence USA.
1) La Crimea è stata "regalata" nel 1954 dall'allora Presidente russo Krusciov per celebrare i 300 anni dell'unione tra i due paesi. Con il collasso dell'Unione Sovietica la Crimea è entrata a far parte dell'Ucraina, una soluzione osteggiata dalla gran parte della popolazione ormai di origine russa e causa di tensioni tra Russia ed Ucraina.
2) La Crimea ospita la base della Flotta Russa sul Mar Nero a Sebastopoli, dove l'influenza ucraina non è mai arrivata. Il 60% della sua popolazione è russa.
3) Le rivolte che sono esplose in Ucraina hanno ovviamente una base di malcontento ma hanno usufruito di una "spinta" sostanziale da parte degli Stati Uniti, che hanno finanziato con almeno 5 miliardi di dollari negli anni passati varii organismi di opposizione. Si parla del National Endowment for Democracy, associazione no profit per promuovere la democrazia nel mondo, trai cui affiliati troviamo neoconservatori, simpatizzanti della dottrina Reagan come Fukuyama. Questo gruppo ha sostenuto le rivolte in Georgia e la Rivoluzione Arancione Ucraina. Iniezioni di Democrazie in gruppi più o meno democratici connessi con rivolte e bombe molotov. Sono dati pubblici, visionabili da chiunque su wikipedia.
4) L'attuale Governo Ucraino che ha destituito Yanukovych al potere, con l'attuale Primo Ministro Arseniy Yatsenyuk ha nella sua squadra di governo membri del partito All-Ukrainian Union "Svoboda", gruppo politico di estrema destra, anticomunista, neonazista. Figurano ben 8 ministri proveniente di questo partito, addirittura Oleksandr Sych ricopre il ruolo di vice Primo Ministro.
5) Quindi considerando il punto 4 ed il punto 5, si può affermare che gli "aiutini" di Washington per far cadere Yanukovych, hanno fomentato rivolte e scontri con decine di vittime per le strade ed un Governo con una coalizione di neonazisti. Mettiamo la freccia verso l'estrema destra.
6) Secondo la Costituzione Ucraina il Referendum svoltosi domenica scorsa è effettivamente illegale, perchè doveva nel caso includere tutti i cittadini Ucraini e non solo quelli della Crimea, ma la stessa Costituzione afferma che anche il nuovo Governo salito al potere è illegittimo in quanto non ha seguito l'iter richiesto con regolari elezioni.
7) Gli Usa e l'Europa dichiarano la secessione della Crimea come un atto illegale che viola le leggi internazionali , dimenticandosi il precedente tra la Serbia ed il Kosovo. Per l'analista Vladimir Brueter
"La decisione della
Corte di giustizia dell'Aja sul Kosovo è frammentaria. Dal punto di
vista del diritto internazionale non può esistere un ordine di creazione
di nuovi stati, se non altro perché nelle Carte delle Nazioni Unite non
si fa nessun riferimento a come devono essere regolati i confini degli
stati e come essi possano cessare o iniziare ad esistere. E ' solo buon
senso. L'Occidente riconoscendo il Kosovo e promettendo vari benefici
alla Serbia in cambio del suo riconoscimento, cerca di giustificare il
fatto compiuto, ma non esistono de jure soluzioni al momento."
8) Il 22 luglio del 2010 la Corte dell’Aja aveva dichiarato che la proclamazione d’indipendenza
unilaterale del Kosovo "non è illegale" e "non viola il diritto
internazionale".
9) I Media Occidentali hanno in massa definito "invasione" l'ingresso di 16000 soldati russi in Crimea i primi di Marzo. Nel 1997 è stato firmato una Trattato di Partizione tra ex USSR, Russia e Ucraina che permette ai Russi di schierare 25000 uomini in Crimea fino al 2042. La Russia ha ricevuto 81,7% delle navi della flotta dopo aver pagato il governo ucraino $ 526.500.000. Mosca paga annualmente 97.750.000 dollari a Kiev per il diritto ad utilizzare le acque ucraine e frequenze radio, e per compensare
l'impatto ambientale della Flotta del Mar
Nero.
10) Gli USA che parlano di intervento Russo in Ucraina come un abuso internazionle alla sovranità del paese non andrebbe nemmeno commentato. Da che pulpito e con che coraggio viene la predica. Non servirebbe ricordare i golpe in Sud America o l' Iraq, l' Afghanistan, la Libia, la Somalia, la Siria,con basi militari in tutto il mondo, 130 solo in Italia, potrei continuare fino alla fine del mese.
Questi dieci punti non perchè siamo simpatizzanti di Putin, che tra diritti umani, omicidi sospetti, Cecenia, abusi di potere, non si è fatto mancare niente in questi decenni. Ma il diritto di informare in maniera lineare viene prima di tutto, e le ipocrisie e le menzogne che si sono lette sul 99% dei Media in questi giorni rappresentano la disinformazione nelle sue fattezze più feroci.
Non esiste coerenza, imparzialità, la memoria storica improvvisamente si cancella, il buonismo colpisce con i guantoni dell'ignoranza le masse che ancora credono alle favole del buono e del cattivo.
Questa è semplice geopolitica, giochi di potere e di strategie per il controllo di un'area chiave del pianeta, il resto sono solo parole per i polli.....maremmacinghialaaaaaaaaaaaaaa
perché
ospita la base della Flotta Russa del Mar Nero a Sebastopoli , una
città dove il potere ucraino non è mai arrivato, - See more at:
http://www.greenreport.it/news/geopolitica/la-crimea-e-russia-e-lucraina-di-chi-e/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter#sthash.u5gg98CC.dpuf
perché
ospita la base della Flotta Russa del Mar Nero a Sebastopoli , una
città dove il potere ucraino non è mai arrivato, - See more at:
http://www.greenreport.it/news/geopolitica/la-crimea-e-russia-e-lucraina-di-chi-e/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter#sthash.u5gg98CC.dpuf
Labels:
From the World
Tuesday, December 3, 2013
La fuga americana dal Calderone Afghanistan
Le recenti dichiarazioni del presidente Obama circa la presunta "fine" della guerra Afghana nel 2014 con il ritorno a casa degli ultimi contigenti militari a stelle e strisce, non poggia su basi solide.Per l'amministrazione americana più che un sassolino nella scarpa, questa guerra rappresenta una sorta di incubo quotidiano, la conferma del fallimento bellico iniziato con Bush e continuato con un Presidente che parafrasava Martin Luther King giusto qualche anno fa, con un nuovo sogno americano di pace mondiale. Quelle promesse sono rimaste tali, chiuse ed imballate negli scatoloni polverosi sotto l'etichetta "Fumo Elettorale".
Il Presidente Afghano Karzai ha rifiutato di firmare questo accordo di disimpegno USA senza alcune importanti garanzie che, per adesso, gli Stati Uniti non possono (vogliono?) confermare. Uno su tutti: fermare gli attacchi con Droni sul suolo afghano che continuano a mietere vittime tra i civili, rendendo il paese una sorta di videogame a caccia di talebani o presunti tali. Oltre 423 attacchi con questi aerei, senza pilota e senza colpevole dal 2001 agli inizi del 2013, con Obama vero promotore di questa forma di "guerra segreta", dove la media di civili uccisi si attesta intorno al 15-20%. Afghanistan, Iraq, Libya, Pakistan, Somalia e Yemen, migliaia di innocenti spazzati da una tecnologia amorale e vergognosa, che non può non istigare rabbia e rancore tra le popolazioni che giornalmente sono sotto attacco. L'ultimo civile ucciso in Afghanistan è stato appena qualche giorno fa, con relative scuse del Gen. Joseph F. Dunford Jr.http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8670265494137966042#editor/target=post;postID=7859809718185804761;onPublishedMenu=allposts;onClosedMenu=allposts;postNum=0;src=postname
Secondo uno studio della "Columbia Law School" la copertura mediatica per questo genere di azioni belliche è ancora scarsa, non vi sono ancora dati ufficiali rilasciati da parte del Governo Americano, ma sono numerose le organizzazioni non governative che seguono queste attacchi micidiali. Tra il 2010 ed il 2011 i bombardamenti con Droni sono risultati 10 volte più letali per i civili afghani dei normali aerei da combattimento con pilota.
Un altro punto su cui Karzai non transige, è la chiusura di Guantanamo, che attualmente detiene 164 prigionieri, privati dei basilari diritti civili, altra promessa dimenticata da parte di Mr.Obama.
Una guerra risultata una voragine finanziaria enorme per gli Stati Uniti, si parla di oltre $700 miliardi di dollari dal suo inizio 12 anni fa, $10 milioni al giorno, pioggia di critiche e proteste dall'opinione pubblica, 148 soldati USA caduti nel solo 2013, oltre 30000 richieste di asilo politico da parte di cittadini Afghani nel 2012, più 25%, secondo i dati del "United Nation Statistics".
Anche la presunta lotta al mercato dell' oppio continua ad essere un disastro completo. L'Afghanistan è ancora il primo produttore mondiale, coprendo oltre il 90% del mercato dell'eroina. Nel 2013 si sono toccati nuovi record di produzione e vendita. Oltre 200.000 ettari destinati a questa coltivazione, contro i 154.000 del 2012, considerate che il minimo storico fu raggiunto nel 2001 con un'estensione al di sotto dei 10.000 ettari (l'anno dell'inizio della guerra). L'attuale produzione supera ampiamente la domanda mondiale annuale, queste le parole del Direttore ONU del "Office for Drugs and Crime" in Kabul, Jean-Luc Lemahieu. Un totale fallimento non solo dell'amministrazione americana con la coppia Bush/Obama, ma anche del fidato maggiordomo d'oltreoceano Tony Blair definito da Brian Cloughley nel suo articolo sul "International The News": "Il peggior Primo Ministro inglese, che partecipò insieme a Bush all'invasione di Afghanistan ed Iraq, le sue mani sono intrise di sangue. Nel luglio del 2001, dove già si stava pianificando l'invasione Afghana, Blair dichiarò che - l'azione bellica era essenziale per distruggere il regime dei talebani che si reggeva sul traffico di eroina, una piaga nel mercato britannico, fermarli è anche per i nostri interessi - ma in realtà l'affermazione sui Talebani era una balla, visto che nel 2001 sotto il regime talebano la produzione di oppio era drasticamente crollata". Qui il link di questo bell'articolo.
Un mercato che cresce indisturbato, nonostante i proclami vittoriosi di Obama contro la lotta ai Talebani.
Quello che viene detto e scritto dai Media occidentali circa i miglioramenti educativi e sanitari che l'intervento militare avrebbe apportato sul suolo afghano va analizzato nei dettagli. La sola "Agency for International Development" (Agenzia federale, governativa Americana che gestisce gli aiuti ai civili nei paesi stranieri) ha stanziato $934 milioni negli ultimi 12 anni, numeri importanti, ma ci vogliono i fatti sul campo. Secondo l'UNICEF metà delle scuole che dovrebbero potenzialmente "esistere" e funzionare non hanno edifici dove insegnare. La fetta, invece, fortunata che ha strutture dove accogliere classi ed alunni si ritrova, spesso, con strutture fatiscenti ed in sovrannumero. Solo 1/4 degli insegnati è considerato qualificato, anche per gli standard afghani. Non più del 10% degli studenti, in prevalenza maschi, finisce il corso di studi, mentre nel 2012 la metà dei giovani qualificati che poteva andare a scuola non c'è andata affatto.
Un altro articolo, sempre dell'UNICEF, fa notare come dal 2001 ad oggi qualcosa è stato fatto, ma molto lentamente e con enormi difficoltà e pericoli, specie per le ragazze che sfiorano il 40% degli oltre 8 milioni di studenti che provano a frequentare le classi.
Anche il settore sanitario ha carenze e problemi enormi. Dal 2004 ad oggi i dati sulla malutrizione sono raddopiati (fonte UNICEF), l'Afghanistan è il primo paese al mondo per arresto nella crescita dei bambini. Il paese è al 22esimo posto su 188 paesi per mortalità infantile.
Nonostante qualche progresso nella distribuzione di acqua fresca e potabile, oltre il 43% della popolazione non ne ha ancora accesso, mentre il 71% non ha servizi igenici. (Unicef)
Eppure c'è sempre chi riesce a fare affari, chi riesce a speculare e lucrare sulle disgrazie di un paese scarsamente conosciuto e con mille pregiudizi.
Il numero di Contractors nel paese ha già raggiunto le 108.000 unità, gruppi di persone che si fanno pagare per fornire assistenza militare, una sorta di sub-esercito senza reali controlli e regole ufficiali da seguire. Un numero in costante aumento con fondi che arrivano a pioggia, secondo il DOD (Department od Defense) 160 miliardi negli ultimi 6 anni fiscali. Ma questa sorta di esercito ombra non è necessariamente una cosa positiva, anzi. Angela Snell dell' università dell' Illinois College of Law li definisce come "un modo conveniente per l'esercito USA di evitare obbligazione legali, come quelle di proteggere i civili ed i loro diritti umani." Il Congressional Research Service (CRS) sottolinea, inoltre, un ulteriore aspetto, quello sui reali compiti di questi "mercenari moderni" in Afghanistan. Non ci sono, secondo il CRS, documentazioni complete e dettagliate, rilasciate dal Pentagono, sulle reali attività di questi gruppi sul campo. Quindi, numeri in aumento, investimenti miliardari, ma in pratica non si sa bene che compiti hanno questi personaggi.
Altro settore che continua a totalizzare incassi e profitti e nove zeri è quello delle costruzioni. Ovviamente gestito da compagnie estere.
Se qualcuno bombarda c'è subito qualcuno pronto a ricostruire e poco importa se viene dallo stesso paese che ti ha appena bombardato, questo è il business. La compagnia di costruzioni "Versar", con sede a Washington DC, ha da pochi giorni festeggiato nuovi contratti di supporto per $8.8 milioni di dollari, dal 2006 invece i milioni diventano $96. Il rischio nel gestire queste grosse somme di denaro è legato alla corruzione. Il "Sigar" (Special Inspector General for Afghanistan Reconstruction) una organizzazione indipendente che opera per conto del Congresso, sottolinea questo pericolo. Lo scorso agosto ha bloccato $63 milioni per un presunto caso di corruzione. L'attenzione deve essere alta per un business che cresce di anno in anno e che spesso deve fare affari con zone del paese controllate da "signori locali" di cui si sa poco o nulla.
Ad aggiungere ulteriore polvere da sparo a questa situazione già di per se incandescente ci sono i soldi inviati dalla CIA al presidente Karzai, per letteralmente " Guadagnare influenza e favori dal presidente", questo secondo un articolo del non proprio made in Middle East, il "New York Times" in un articolo del 28 aprile 2013. Si parla di una "corruzione" davvero grossolana: buste della spesa, valigette o zaini totalmente pieni di dollari per influenzare Karzai ed il suo entourage. La CIA ha declinato ogni commento, ma il libro paga mostra una vasta gamma di pagamenti da più di dieci anni. Per alcuni ufficiali americani questo denaro ha semplicemente compromesso le azioni legali di Washington, finanziando anche i signori della guerra e alcune cellule terroristiche. Sempre secondo questo articolo ulteriori soldi arrivavano anche dall'Iran, milioni di dollari. Un vera manna per l'amministrazione Afghana.
Tutto questo alla vigilia delle elezioni nel paese, previste per il 2014 e con numerosi punti interrogativi.
Numerosi candidati che sono stati squalificati dal "Independent Election Commission (IEC)" perchè giudicati non idonei, fanno attualmente parte del governo Karzai. Una situazione davvero grottesca e di difficile lettura specie per i Media occidentali che spesso riportano notizie parziali e prese da fonti che non conoscono affatto quello che sta succedendo in quei territori. Risulta lampante, il vortice di miliardi di dollari che gravitano in Afghanistan, i doppi e tripli giochi degli Stati Uniti, le ingerenze della CIA, il business della droga, i droni che sparano a caso, le carenze sanitarie e scolastiche, gli intrecci indissolubili tra signori della guerra e contratti da rispettare. Questo è il calderone da cui Obama e i suoi uomini vorrebbero porre la parola fine nel 2014, complimenti per l'ottimo lavoro svolto.....Maremmacinghialaaaaaaaaaaaaaa
Labels:
From the World
Subscribe to:
Posts (Atom)