Tuesday, August 4, 2009

Il Vuoto Politico



Articolo del “Financial Times” comparso il 31 luglio scorso ed intitolato “ Italy’s problems do not end with Berlusconi” – traduzione da parte dello staff (me medesimo) di Maremma Cinghiala

Le giornaliere rivelazioni sulla vita sessuale di Berlusconi suggeriscono a molti che non sia un leader adatto a governare. Inoltre con l’intensiva copertura mediatica internazionale e la crescente condanna del suo comportamento, si dimenticano i ben più grossi problemi che sono il fulcro del declino italiano e che non si risolveranno con le semplici dimissioni del premier. Il problema di fondo è la diffusa corruzione nel cuore del governo, e la mancanza di trasparenza e responsabilità che intralciano gli stessi sforzi per combatterla. Vi è una cultura dell’illegalità che attraverso i politici si estende nella società, dalla comune evasione fiscale ai coinvolgimenti mafiosi nei contratti di costruzione, includendone uno probabilmente già presente nelle contrattazione del dopo terremoto all’Aquila, fino alla fissazione per il calcio. L’italia ha il più alto tasso di condannati nel parlamento. Mr Berlusconi ha bloccato molti casi giudiziari che lo riguardavano, evitando eventuali persecuzioni semplicemente in virtù di una legge sull’ immunità parlamentare introdotta dal suo governo. Ci sono due fattori principali che ci dimostrano che la situazione continuerà: Primo, Berlusconi presiede un regime attraverso il suo impero mediatico, che include il controllo della quasi totalità delle televisioni e i più significativi accordi pubblicitari. Anche la RAI, la rete pubblica, che ha affrontato numerose interferenze da parte di Berlusconi, si è rifiutata di riportare la news sulle accuse della Escort Patrizia D’addario, sul suo canale principale di notizie. La seconda ragione è il fallimento continuo del paese nel riprendersi, dopo lo scandalo di Tangentopoli, che colpì duramente la Democrazia Cristiana. La Sinistra italiana viene da una seria di crisi di identità e molti nomi sono cambiati negli ultimi anni, fallendo la sua agenda di riforme che il particolare momento domandava. In maniera perversa, Berlusconi ha beneficiato di questo vuoto politico, dal suo arrivo nel 1994 ha rimodellato la cultura politica italiana a sua immagine. La nascita di Forza Italia con il partito post fascista Alleanza Nazionale, entrato nell’ultimo anno poi nel Popolo delle Libertà, ha solo consolidato il suo governo, così come i suoi alleati dipendono dalla sua protezione,potere e popolarità con i suoi elettori. Anche la Lega Nord che fece cadere il governo Berlusconi nel 1994, adesso dipende dalla sua leadership. L’opposizione ha i suoi dilemmi per la leadership, e sta cercando qualcuno capace di fare quello che, 7 leader di centro sinistra, con l’eccezione di Prodi, hanno fallito di realizzare: sconfiggere Berlusconi. La decisione dell’ultimo in carica, Walter Veltroni, di resistere al così chiamato Anti-Berlusconismo, ha permesso, semplicemente, al conflitto di interessi del primo ministro di rimanere inalterato. Il fallimento della classe politica italiana nel migliorarsi in questi ultimi decenni hanno significato il trionfo del populismo Berlusconiano che ha indirizzato e lavorato sulle paure quotidiane degli italiani, anche se viste da fuori appaiono incongrue. La situazione è divenuta così grave che il leader dell’ Italia dei Valori, Antonio di Pietro, che condusse “Mani Pulite”, i processi anti-corruzione del 1990, ha posto una pubblicità su un giornale internazionale chiedendo aiuto per “salvare la democrazia italiana”. Anche il comico Beppe Grillo ha provato a candidarsi al partito di opposizione. Entrambi i comportamenti dimostrano quello che si intuiva: non esiste ne un leader forte, ne un movimento forte per cambiare le cose e migliorare la credibilità del governo. Non ci sono grosse avvisaglie che Berlusconi sia vicino alla caduta, forse una possibile alleanza tra partiti per introdurre, un nuovo sistema elettorare, maggior responsabilità nel settore pubblico e sistemi di informazioni migliori. Speriamo che questa iniziale esame di coscienza italiano, scaturito dai comportamenti disdicevoli del premier, conducano ad una ben più maggiore introspezione del paese per ridare slancio ad una nuova stagione di riforme.

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