Tuesday, February 3, 2009

Finanza Titanic


Se analizzate la parola "progresso" sul dizionario troverete dei sinonimi quali "miglioramento", "avanzamento", "evoluzione". Ma in questo presente che ci sta passando davanti comprendiamo come l'accezione di questo termine non corrisponda più alla realtà. La crisi economica mondiale che ha travolto tutto e tutti, che ha fatto fallire banche ed industrie(ed ancora non è finita), che ha rovinato sprovveduti e speranzosi risparmiatori, è figlia di un'epoca dissennata, senza valori, senza principi solidi sui quali costruire il futuro nostro e delle generazioni a venire. Un società gonfiata dagli steroidi, pompata dall'utopia di una crescita senza limiti, da una ricchezza facile che non conosce rischi, ma che nasconde il marcio della nostra stupidità. Il concetto di "pazienza" è stato spazzato via dall'illusione di poter ottenere tutto e subito. Se quel frutto succulento è troppo alto per afferrarlo non tentiamo di costruire una scala per prendercelo, abbattiamo direttamente l'albero: la foresta dei nostri desideri effimeri adesso è davanti a noi, o almeno ciò che ne rimane. Vige la cultura dell'oggi, senza un minimo di progettazione per quello che sarà il domani di chi verrà dopo di noi. La nostra civiltà (civiltà?) genera continui bisogni inutili che a noi sembrano indispensabili, ma che ci rendono soltanto degli ottimi sudditi/consumatori. Viviamo per lavorare, spesso in un impiego che non amiamo, lavoriamo per saldare i nostri debiti con qualche banca, sminuzziamo le nostre rate, quasi convinti che alla fine spariranno, ma non è così. Secondo diverse associazioni consumatori, nel 2008, il livello di indebitamento delle famiglie italiane ha subito un incremento del 41%!! Per Federconsumatori, invece, l'84% ha difficoltà a pagare il mutuo. Il Censis ha definito il sistema sociale italiano come caratterizzato da un'alta soggettività dei singoli, senza connessioni e quindi senza obiettivi comuni, siamo come fragili barchette sballottate in un oceano di miraggi di felicità. Individui che sfoggiano ultimi modelli di cellulari, morbidi cappotti da migliaia di euro, auto fiammanti per cavalcare a 30 km/h il traffico cittadino, sono il biglietto d'ingresso per essere accettati, per contare, per esistere in una realtà senza memoria e quindi destinata a perseverare nell'errore. La fiducia nella liberalizzazione dei mercati, nella ricchezza a portata di tutti, ha deregolarizzato migliaia di investimenti che hanno potuto diffondersi in tutto il mondo, sotto forma di investimenti/illusioni a basso rischio. Gli organi di controllo erano al corrente dei rischi già dal 2005,ma hanno semplicemente lasciato fare, convinti che il sistema si sarebbe quasi autoregolamentato, niente di più assurdo e stupido. Banche come "Bear Stearns"- "Merril Lynch"-"Morgan Stanley"- "Goldman Sachs" ed altre hanno infettato il mercato mondiale con una facilità disarmante. Adesso sono i governi a dover salvare le banche con iniezioni miliardarie che pagheranno i cittadini, magari con qualche altro trucco creativo. L'Islanda è un paese in fallimento, la "Royal Bank of Scotland" ha perso in un solo giorno il 66% del suo valore, ricevendo 50 miliardi dalla banca centrale, la Barclays il 35%. Belgio ed Olanda hanno parzialmente nazionalizzato il gruppo bancario Fortis e Dexia con 25 miliardi; oltre 40 miliardi, invece, ha dovuto versare il governo tedesco se non voleva dire addio alle banche Ikb, West LB e Hypo. Gli Usa hanno perso il conto di quanti soldi hanno già versato tra gruppi creditizi e case automobilistiche, per non collassare del tutto. Sul quesito "Chi pagherà tutti questi salvataggi miliardari?" la risposta è una delle poche certezze: i contribuenti. Un bagnino muscoloso inizia a salvare imprudenti nuotatori, che hanno ignorato il divieto di balneazione, per rianimarli usa il nostro ossigeno, non mi sembra giusto. Questo virus di tracotante superbia finanziaria è già ampiamente in tutti i sistemi economici nazionali. Il colosso tecnologico Sony non chiudeva il suo bilancio in rosso da 14 anni e sarà costretta a tagliare 16000 posti di lavoro. In Cina sono in pericolo 20 milioni di posti di lavoro. Migliaia di dipendenti FIAT in Italia rischiano il posto, e gli aiuti di Stato sono inutili come i capelli finti di Berlusconi. Il ministro dell'economia Tremonti dice che il nostro paese è "sostanzialmente solido" con un debito pubblico di 1670 miliardi di euro, circa 28000 euro a testa, neonati compresi. Come potrà il governo italiano con un PIL sotto zero rimborsare questo debito mastodontico? Dovremmo andare in 60 milioni sotto casa del ministro a domandarglielo. Ma forse il saccente Tremonti sarà impegnato nel coprire la truffa di Stato delle Poste Italiane dove sono a rischio i risparmi di migliaia di cittadini. In molti paesi la gente ha iniziato a scendere in strada con scioperi e sit in di protesta: Islanda, Francia, Grecia e Inghilterra, adesso si invoca il protezionismo, si demonizza la globalizzazione finanziaria, sempre quando la frittata è fatta. Le iniezioni a colpi di miliardi rischiano di prolungare l'agonia di molti istituti finanziari senza risolvere il problema alla radice. Ci vorranno scelte coraggiose ed epocali, dal piccolo paese alla grande metropoli, per una concertazione di azioni mai vista nella storia. Senza una collaborazione mondiale, senza un concreto desiderio di lasciare qualcosa di buono per chi verrà dopo di noi, rimarremo imprigionati in inutili logiche di un egoistico presente, annichiliti dalla nostra consapevole cecità, ma sarà troppo tardi e ce lo saremo meritati........maremma cinghialaaaaaaaaaaaaa!!!!

Condividi

1 comment:

enrico said...

Ciao. Mi sono venute in mente immagini di film e testi di canzoni leggendo il tuo articolo ...... qual'era quel film dove ad un certo punto due persone parlavano di come il comunismo doveva partire prima dalle persone e non solo da chi le governa e che ci voleva un certo tipo di istruzione, un indottrinamento per poter farglielo entrare in testa, un lavaggio del cervello o l'ipnosi. Io non voglio arrivare a questo, non possiamo essere come le formiche, ma una via di mezzo è possibile. Tanto ci pensano le televisioni commerciali ad indottrinarci con la pubblicità e le trasmissioni, il calcio.
La libertà è essere quello che si vuole in ogni momento, essere contro ed essere accettati comunque.

Post a Comment

Post a Comment