Sunday, February 12, 2012

Escaping the Matrix



Viviamo in una realtà virtuale, un Matrix cucito addosso della gente, una seconda pelle per farci credere in quello che in realtà è pure finzione. Non dobbiamo uscire dai nostri stereotipi, dalle nostre scatole di luoghi comuni, dalle nostre convinzioni da prima pagina. Non siamo autorizzati a grattare la superficie, per scoprire il marcio dei complotti, delle truffe, di governi compiacenti. Le guerre sono "operazioni umanitarie", i leader medio orientali " amici di lunga data" o se cambia il vento "pericolosi criminali", la droghe che uccidono si avvalgono della scritta "bere con moderazione" in fondo all'etichetta, lo sfruttamento dell'Africa si trasforma in "investimenti a sostegno delle popolazioni locali". Esiste un mondo reale che non siano tenuti a scoprire, sarebbe la rovina dei poteri dominanti, quelli che progettano la prossima guerra, la prossima crisi economica, il prossimo embargo, la prossima moda. Le sbarre sono intorno a noi invisibili, ma tremendamente resistenti.

Un articolo del mese scorso apparso sul "The Independent" del giornalista Hugh O'Shaughnessy, ci mostra un pezzo di questa realtà nascosta, piccoli squarci su questo velo di finzioni, sta a noi scoprirne di altri. Buona Lettura




Dopo 40 anni di sconfitte e fallimenti la cosidette "Guerra alle Droghe Americana" sta per essere seppellita nello stesso modo in cui era nata, in mezzo a massacri, scandali, caos e corruzioni. Gli agenti USA sono scaricati dal sud America, Washington riconfigura la sua politica anti/narcotici, con una nuova e più consapevole non più pronta ad ingoiare il suo errore "proibizionista". Infatti dopo la morte di migliaia di persone e lo sperpero di miliardi di dollari, il perfetto epitaffio alla più lunga guerra america, ce lo fornisce un piano Boliviano, di offrire ad ogni famiglia la possibilità di crescere coca nel proprio cortile di casa.
La guerra dichiarata, unilateralmente, al mondo da Nixon nel 1969, si sta spegnendo ed i suoi strateghi stanno eliminando molti di quei progetti rivelatesi inutili in 4 decadi: stanno preparado il ritiro di quegli agenti della narcotici dall' Afghanistan e dalla Colombia, insegnandogli l'arte di strombazzare grandi meriti mentre si perdono in una anonima sconfitta. E non da meno la continua crescita della corruzione che la "guerra" alla droga ha portato nei piani alti di governi, eserciti e forze di polizia potrebbe iniziare a sgonfiarsi. Preparati a versare lacrime sulla perdita di guadagni che una eventuale decriminalizzazione porterebbe nelle tasche dei trafficanti, piccoli o grandi, e per i costruttori che hanno fatto ottimi profitti costruendo e gestendo nuove prigioni che gravano su governi già in bancarotta, specialmente negli USA, dove i crimini legati alla droga, principalmente piccoli distributori e mai i pesci grossi dello spaccio, hanno spinto la popolazione carceraria a più di 1.600.000 persone. La loro custodia sta sfibrando le casse dello Stato. In California è stato ordinato il rilascio di 40000 detenuti per sovraffolamento dei penitenziari. Parte di questa marcia indietro USA è dovuta al fatto che la strategia di combattere la droga in paesi stranieri e non a casa propria, si è rivelata inutile. Lungo il già sensibile confine messicano, i tentativi americani di stroncare il passaggio dei trafficanti si sono rivelata sanguinosi. Ansioso di bloccare il flusso clandestino di immigranti messicani per entrare in territori un tempo di loro proprietà, Washington sta costruendo un muro, un ostacolo paragonabile al muro che divideva Berlino, e simile a quello che sta causando disastri tra Israele e la Palestina. Nell'area messicana più vicina al confine con gli States il numero dei morti in modo violento per droga supera le 7000 persone nel 2009, questo va ad incrementare il numero totale negli ultimi 3 anni: 16000 vittime, dati di gran lunga superiori alla guerra in Afghanistan. La carneficina è continuata nonostante, o forse a causa delle pressioni USA al presidente messicano Calderon di dispiegare una grossa fetta dell'esercita nella regione. 49000 soldati messicani schierati, truppe più numerose di quelle inglesi inviate in Iraq nel 2003, erano 46000. Ma il sangue continua a scorrere.
Come in Colombia dove i sussidi multimiliardari americani mantengono l'esercita locale, ma ci sono sospetti fondati di corruzione da parte dei signori della droga, che sfruttano le misere paghe dei militari. Il mese scorso la camera dei Rappresentanti americana ha approvato con l'unanimità una legge per creare una commissione indipendente per riconsiderare le politiche sulla droga a livello nazionale ed internazionale. Engel, un rappresentante democratico del congresso ha dichiarato:" Miliardi di miliardi di tasse dei nostri contribuenti sono stati spesi in questi anni per combattere il mercato degli stupefacenti in america latina e nei caraibi, ma i risultati ed i successi sono sempre stati pochi e rari." Il maggio scorso, Gil Kerlikowske, l'ex capo della polizia in Seattle e ora Direttore " Ufficio per il Controllo Nazionale sulle Droge", ha annunciato che non userà più il termine "guerra alla droga". Qualche settimana prima i presidenti di Messico, Brasile e Colombia hanno commentato che la guerra alla droga ha fallito e sarebbe molto meglio per combatterla regolarizzare il consumo di cannabis. Le condizioni del 1920 con l'Alcohol fuorilegge e la possibiltà per Al Capone e i suoi scagnozzi di fare immense fortune, si è ricreata in america latina. Inoltre, Calderon, ha denunciato le leggi permissive in fatto di armi negli USA che causano un afflusso di pistole e quant'altro in Messico, il 90% delle armi sequestate dalla polizia proveniva dagli Stati Uniti.
Prove dimostrano che gli aerei, chiamati familiarmente i "taxi della tortura", utilizzati dalla CIA, per trasportare prigionieri catturati nei suoi "rapimenti", o meglio tradotto come "operazioni straordinarie", attraverso gli aereoporti di Gatwick ed altri della comunità Europea, sono stati usati simultaneamente come corrieri della droga. Il jet N9875A identificato dal governo britannico e dalla Comunità Europea schiantatosi in Messico nel 2008 e con rotta dalla Colombia agli Stati Uniti conteneva 3 tonnellate di cocaina. Nel 2004 un'altro "taxi della tortura"si schiantò in Nicaragua, con tonnellate di cocaina a bordo è stato identificato del Governo Britannico e dal Parlamento europeo con il presunto uso di alcuni paesi agli ordini della CIA, per trasportare e detenere illegalmente prigionieri che avevano visitato frequentemente tra il 2004/05 la Gran Bretagna, la Grecia, Cipro, la Germania, la Spagna. Prigionieri poi torturati in Iraq, Jordania and Azerbaijan. Il presidente boliviano Evo Morales, criticato dalle autorità americane, per sostenere la pratica dei suoi abitanti di masticare coca per alleviare la fame e il mal d'altitudine, vuole consentire ad ogni famiglia dell'area di Cochabamba di coltivare piante di coca per uso personale. Venezuela e Bolivia hanno espulso gli agenti anti narcotraffico americani. Quest'anno dovrebbe essere l'anno dove il buonsenso prevalga su questa lotta di sangue in una guerra imbattibile contro un nemico invisibile.

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