Thursday, February 17, 2011

Ecuador- Chevron : Lotta e Giustizia!!


Era il 28 settembre 2010 e sul nostro blog veniva pubblicato un articolo (clicca qui per leggerlo) riguardante la lotta tra un gruppo di indigeni ecuadoregni e la Multinazionale Chevron/Texaco, accusata di avere contaminato ed avvelenato per decenni e decenni a venire il territorio di queste popolazioni: la foresta amazzonica nel nord del paese. L'articolo intitolato "La Battaglia dell'Equador" metteva in evidenza i danni biblici che la multinazionale energetica aveva perpetrato per anni, contaminando falde acquifere, sversando milioni di galloni di petrolio nei fiumi, distruggendo la vita di un gruppo di indigeni, senza diritti, o almeno così sembrava.
Ma la giustizia a volte si ricorda del suo reale significato e sale sul carro dei meno famosi, dei meno ricchi e potenti. Il 14 febbraio appena passato verrà ricordato da chi crede che le battaglie legali contro le corporation siano sempre perse in partenza. La Chevron/Texaco è stata trovata colpevole di avere inquinato ed intossicato quella fetta di foresta amazzonica nel nord dell'Equador. Dopo 17 anni di lotte giudiziare e bugie ben pagate, la Compagnia petroliferà dovrà sborsare quasi 9 miliardi di dollari, come risarcimento a tutte le ferite mortali che gli indigeni e la sua terra hanno dovuto subire dal 1964!! Fiumi, cascate, falde acquifere, ecosistemi delicatissimi, suolo, tutto è stato ricoperto da 18.5 milioni di galloni di sostanza altamente tossiche!! Il giudice ha aggiunto un ulteriore multa di 8.6 miliardi di dollari se la multinazionale non offrirà pubbliche scuse per il suo comportamento entro due settimane. Mentre le comunità indigene festeggiano la storica decisione, la Chevron ha già dichiarato che ricorrerà in appello, per difendersi fino all'ultimo, giudicando la sentenza ingiusta e formalmente inapplicabile, ed incolpando, tra l'altro, la compagnia petrolifera statale Petroecuador, delle 260 pozze sparse nella provincia di Sucumbíos causa principale del disastro ambientale e sanitario. Ma anche gli avvocati che difendono il popolo amazzonico faranno il loro contro appello, considerando che la loro richiesta iniziale di risarcimento danni era di oltre 100 miliardi di dollari. Rafael Correa, presidente socialista dell'Ecuador dal 2007, ha affermato che nessun risarcimento restituirà la salute ai suoi concittadini e l'ecosistema dell'Amazzonia: "La società petrolifera ha commesso un crimine contro l'umanità. Villaggi interi sono stati sterminati a causa dell'inquinamento".
Il profitto è un peso ingombrante, spesso sporco del sangue di innocenti, placcato di un oro fasullo come le promesse di portare progresso e benessere per tanti, mentre troppo spesso è a favore di pochi loschi individui. Anteporre l'avidità del guadagno al bene comune, causerà sempre ingiustizie, sofferenze e ferite incurabili. Rivoltarsi e combattere è un'azione necessaria e fondamentale se vogliamo non subire passivamente gli abusi di questi speculatori senza scrupoli......maremmacinghialaaaaaaaaaaaaaaaaa Que w Ecuador!!!

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