Tuesday, November 17, 2009
Gli abitanti delle foresta in Kenia sono in Pericolo
Articolo tradotto dalla versione originale dell' "Herald Tribune" del 16 novembre 2009 - Kenya forest Dwellers in Danger" di Jeffery Gettleman
Con un colpo di penna, gli ultimi cacciatori di miele Kenioti potrebbero diventare presto senza una casa. Sin dai tempi più remoti gli Ogiek sono gli abitanti più tradizionali della foresta in Kenia. Essi hanno cacciato Antilopi con archi fatti a mano, fatto medicine da foglie e controllato api per produrre miele, l'elisir dorato della foresta. Hanno lottato per sopravvivere alla pressione della modernità, molte volte sono stati perseguitati, allontanati dalla foresta e sminuiti come "Dorobo", una parola che significa, all'incirca, gente senza bestiame.
Adesso, sebbene gli Ogiek, siano poco conosciuti , e tra gli ultimi cacciatori e raccoglitori alla buona dell'est Africa, affronteranno ancora una volta il più serio dei test. Il Governo Keniota si sta attrezzando per sfrattare decine di migliaia di indigeni, illegali o no, dalla foresta Mau, la casa ancestrale degli Ogiek e una critica risorsa di acqua per l'intero paese. La domanda è : sarà sospesa questa sentenza per le migliaia di Ogiek rimasti o dovranno fare le valigie? " Dite ad Obama ed ai suoi uomini di aiutarci." Ha implorato Daniel M. Kobei, un leader Ogiek, sempre più sconvolto dalla possibilità che gli Ogiek devono lasciare una foresta, dove si sono sempre battuti per la sua conservazione. Non c'è dubbio che la foresta di Mau sia cruciale. E' una fitta, sbalorditiva e magnifica foresta nella parte occidentale del Kenia che cattura la pioggia e le foschie,alimentando, volta volta, più di una dozzina di fiumi e laghi della regione, confluendo anche nel fiume Nilo.
Ma negli ultimi 15 anni, a causa di un progetto abitativo sconsiderato (il governo praticamente ha distribuito pezzi di foresta agli amici), il 25% degli alberi è stato eliminato. Molta foresta adesso è semplicemente pascolo. Gli Ogiek hanno detto che ci sono sempre meno antilopi ed api. Loro usano la parola Kiswahili " Haribika" che significa "rovinato". Gli scienziati dicono che la distruzione dell'ambiente ha accellerato gli straripamenti, e cambiato il microclima, si è eroso il suolo e prosciugato dei laghi. I risultati erano penosamente ovvi questa estate, quando l'est africa è stata colpita da una della più grosse siccità dell'anno. A Nairobi i rubinetti sono stati a seccoi per settimane. Visto che il Kenia riceve molta elettricità dalla energia idroelettrica, la scarsità di acqua ha significato blackout, che secondo molti Kenioti, ha contribuito al recente spina della criminalità e disoccupazione.
Improvvisamente, il governo Keniota ha preso le redini della vicenda, commissionando massicce inchieste ambientali a continuando ad espellere tutti i locali dalla foresta di Mau, così che lo stesso governo potesse piantare milioni di alberi e far tornare l'area un contenitore di acque. Ma l'improvviso altruismo ha prodotto anche sospetto. Molti Ogiek si sono chiesti se i governatori Kenioti, notoriamente tra i politici più corrotti del mondo, si sono fatti guidare da un altro tipo di "verde". "Il governo vuole la foresta per ragioni economiche e non di conservazione" ha detto Towett Kimaiyo, un leader Ogiek, " Le uniche persone che ne beneficeranno sono i contadini tagliaboschi." Quasi a provare il suo punto, dietro ai cinguettii degli uccelli, e le campanelle delle mucche, c'è un rumore diverso, più profondo, più continuo, come un grugnito:bulldozer, molti. Su una ispezione più accurata, era chiaro che le compagnie del legname continuano a divorarsi grossi tratti di foresta, tirando giù grossi alberi, trasformandoli in porte e compensati per l'esportazione. " Non voglio parlare di questo" ha detto Julius Kavita, il commissario del distretto, quando gli è stato chiesto che cosa stava succedendo. Mr Kavita ha detto solo che "Era complicato". Ma i gruppi ambientalisti Kenioti sostengono che i potenti politici controllano le compagnie del legname, le stalle, le fattorie del te ed altri motori energetici del paese. Per gli Ogiek, tutto questo e tristemente familiare. Sebbene siano tra le più antiche comunità dell'Est Africa, molti di loro sono stati allontanati dalle loro terre dai colonialisti Britannici nel 1930 e raggruppati in riserve, dove innumerevoli Ogiek morirono di malattie a cui non erano abituati, come la malaria. Gli inglesi abbatterono le loro foreste per piantare alberi di pino, utili per commerciali, ma agli occhi degli Ogiek per ben altro. La persecuzione è continuata con l'indipendenza del Kenia, nel 1963, con la polizia che bruciava le capanne degli Ogiek per mandare la gente fuori dalla foresta. Nel 1990, il governo ha iniziato a distribuire migliaia di ettari di foresta ad amici, che hanno spremuto gli Ogiek anche peggio. Mr Kavita ha detto che gli Ogiek, paragonati ad altri coltivatori locali che hanno abbatutto alberi per fare campi di grano, sono stati gentili con la foresta. Ma è rimasto sul vago se questo popolo sarà escluso da questo sfratto o meno. Di questi tempi quelli che chiamavano in maniera offensiva "Dorobo" gli Ogiek, adesso reclamano di essere Ogiek anche loro, originali, nella speranza di avere anche loro una pausa dall'allontanamento. Questo potrebbe essere un problema perche gli Ogiek non sono abili nel mantenere documenti. Recenti studi indicano che 8 individui su 10 di questo popolo non sa leggere. Il loro numero varia tra 5000 e 20000, molti di loro sono in sospeso tra le tradizioni e gli inciampi della modernità. Non è raro vedere un Ogiek con una faretra di frecce di piume di aquila in una mano ed un cellulare dall'altra. Un giovane si addentra nella foresta per controllare le casette del miele in cima ad un grosso albero. Sta portando una noce di cocco fumante, "per far dormire le api" ci spiega, indossando una sacca di antilope e un paio di Sneakers fangose. L'ultima cosa che fa, prima di addentrarsi tra le foglie, è quella di calciare via le scarpe, un gesto del mondo che si lascia alle spalle, comunque sfuggevole.
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