Saturday, March 28, 2009

Il mio Grasso Grosso Matrimonio Africano





 
Di recente anche il Giappone si è inserito nel banchetto africano. 14 miliardi di dollari da riversare nelle casse di qualche paese. Nel caso specifico Costa d'Avorio, Mozambico ed Etiopia, queste le tappe del Primo Ministro Abe nel suo viaggio africano. Le rivalità con la Cina, che in Africa è il primo partner commerciale ed il primo compratore di petrolio e minerali in diversi Stati, è palese. In cambio il continente viene rimodellato pezzo per pezzo ospedali, fibre ottiche, nuovi quartieri e nuove fabbriche, nuove autostrade e reti ferroviarie. Una degli ultimi progetti vede un investimento cinese pari a quasi 14 miliardi di dollari per unire Angola, Etiopia e Nigeria con una linea ferroviaria, un progetto faraonico.
E' il modello del "mercato libero" che si impone come un "governo", modellandolo a sua immagine e somiglianza. Diversi leader africano hanno adottato questo modello di "progresso".
Un solido modello che spende e spande la sua costante influenza su stili di vita sempre più plastificati, cementificati, occidentalizzati. Palazzi imponenti, fabbriche, certo anche scuole ed ospedali, ma a che prezzo?
Human Report Watch ha evidenziato la mancanza di diritti per i lavoratori nelle miniere cinesi in Zambia.
Altri abusi vengono riportati in altre compagnie cinesi presenti sul suolo africano.
Appena un mese fa due compagnie estrattive cinesi sono state accusate di danni ambientali nella regione del Matabelelandin - Zimbabwe. Sostanza chimiche, tra le quali mercurio, sono state sversate nei due corsi d'acqua principali che supportano l'agricoltura della regione, adesso seriamente compromessa. Centinaia di famiglie hanno protestato contro il Governo che è stato costretto a chiudere le due Aziende incriminate.
Ma anche in Madagascar il gigante asiatico ha qualche problemino: si chiama "Land Grabbin", ed è quella operazione commerciale di vendita di estesi terreni di suolo africano a partner stranieri, spesso per colture che verranno 100% esportate al paese oltre frontiera. Secondo il Rapporto "Forum for African Investigative Reporting (FAIR)" , molte compagnie cinesi colluse con i governi dei vari paesi, spesso comprano illegalmente terreni locali, inquinandoli e lasciando gli agricolturi spesso senza un soldo.
Il documento sottolinea come USA, UK, Australia, India fanno compagnia alla Cina in  Madagascar con un totale di 9260 km quadrati da destinare alla produzione di gas entro il 2017.
Il progresso dell'era moderna vuole modificare geneticamente le sementi per farle più produttive, più resistenti agli attacchi dei parassiti, più numerose per sfamare una popolazione in costante crescita. Questa gente pensa solo al profitto e non alla salute umana. La crescita incontrollata è una delle piaghe di questo pianeta, e la crescita infinita in una ambiente, come quello terrestre, finito è inrealizzabile. Queste Multinazionali non curano la causa ma addirittura l'alimentano con più cibo, con più danni e più profitti. Il Mais è aumentato dal 2007 ad oggi del 40% nelle aree rurali e del 51% in quelle urbane.
Monsanto, Du Pont, Syngenta, Groupe Limagrain, Land O' Lakes, KWS A,  Bayer Crop Science, Sakata, no solo USA dunque ma Svizzera, Giappone, Germania, Francia.
Tutte in fila per imbrigliare la natura sotto un Brevetto, rendendo proprietà privata delle sementi modificate. Creando monocolture di cotone che impoveriscono drammaticamente i suoli, la natura estromessa del suo ruolo da dei laboratori asettici e senz'anima.



Questo è giusto un aggiornamento di un vecchio articolo del 2009, su le guerre ed i limiti di un continente sempre visto come terra di opportunità, o forse di conquista spregiudicata.

 


La Cina e l'Africa hanno delle analogie con quelle coppie che si incrociano per strada e che ci fanno chiedere l'inspiegabile motivo di quella singolare unione. Sarà vero amore, oppure una mera relazione che nasconde interessi radicati da una parte o dall'altra. L'evidenza che conosciamo, parlando dell'Africa, è quella di un continente perennemente alla ricerca di una propria fisionomia nel mondo moderno, dove la beneficenza si confonde troppe volte con uno sfruttamento più soft, dove gli aiuti umanitari sono dirottati verso il famelico mostro delle armi, dove si firmano patti commerciali con individui riconosciuti dalle comunità internazionali come banditi. Un continente usato come palcoscenico per esibire il proprio lato caritatevole: magari si fa un pozzo o un ospedale, qualche foto di rito, che si scolorirà presto, come le tante promesse che fanno dell'Africa una realtà in emergenza perenne. La situazione in Congo, già analizzata in un precedente articolo(Falsità Occidentali) su questo blog, avvalora le tesi riportate sopra. Qui la guerra che si combatte è definita "tribale" tra popoli indigeni che non sanno cosa sia la civiltà, forse se le potenze straniere smettessero di orchestrare dietro le quinte questi conflitti, anche questo paese avrebbe la possibilità di vedere una qualche luce in questo tunnel senza sbocchi. L'esercito regolare (FARDC) che risponde al presidente Congolose Joseph Kabila, le milizie Hutu per la liberazione del Ruanda, altro paese martoriato da scontri sanguinosi, la milizia locale Mai-Mai filogovernativa e un gruppo di qualche migliaio di mercenari guidati da Laurent Nkunda, accusato di crimini vari ed arrestato il 23 gennaio scorso, questo è il grottesco palcoscenico del paese. Nkunda con soldati ben equipaggiati ha tenuto sotto scacco la regione congolese del Kivu, ricca di ogni genere di metalli preziosi e sfruttata dalla Cina e dai vari potentati mondiali. Nkunda giustificava le sue atrocità adducendole al rifiuto di svendere il paese ai cinesi. In realtà il mercenario è di origine Ruandese e riceve ordini da Kagame, presidente del Ruanda, già accusato da diverse organizzazioni internazionali di eccidi vari. Questi con l'appoggio delle multinazionali occidentali cerca di constrastare le industrie estrattive cinesi che oramai la fanno da padrone in Africa. In pratica i due fronti quello occidentale e quello cinese finanziano i propri eserciti di mercenari per continuare ad estrarre in santa pace. La Cina ha da sempre avuto rapporti politico-economici con il continente nero, ed alla scomparsa dell'URSS ne ha preso il posto combattendo anche ideologicamente quelle lotte contro l'imperialismo occidentale, guadagnandosi, poi, la fiducia di numerosi governanti locali. Il peso commerciale del colosso cinese su quello africano è enorme. L'Angola fornisce un terzo del petrolio di cui la Cina necessita. In cambio il paese africano ha vistosi annullare tutto il debito commerciale che aveva con il governo dagli occhi a mandorla. Inoltre ha ricevuto finanziamenti per strade, ferrovie, ospedali tutti da ricostruire dopo una guerra civile durata 27 anni e finita nel 2002. Secondo l'autorevole World Trade Atlas, che offre servizi e consulenze sul commercio mondiale, gli scambi tra queste due realtà sono in costante crescita, si sfiorano i 106 miliardi di dollari tra il 2007 ed il 2008. I maggiori paesi partner sono l'Angola, la Nigeria, il Sudan, la Repubblica del Congo, nazioni potenzialmente ricchissime, che potrebbero vivere nel benessere, con una economia al pari di qualsiasi Stato occidentale. Eppure qui si muore ancora di fame. Al di là di questo il mercato africano offre ogni genere di prodotti alla Cina: il Benin, il Burkina Faso ed il Mali coprono il 20% del cotone cinese, la Costa d'Avorio commercia il cocco, il Kenia il caffe, la Namibia il pesce, le multinazionali cinesi presenti nel continente africano sono più di 600!! Appena il 23 marzo scorso il presidente dell'Accademia di Scienze Agricole, Zhai Huqu ha stipulato un accordo con la Fondazione di Bill e Melinda Gates per rifornire i paesi sottosviluppati di nuove varietà di riso, OGM. La peculiarità di questa pianta è quella di resistere agli attacchi dei parassiti e di fornire raccolti più abbondanti. Al di là di un gesto nobile anche se sbagliato nel metodo, ci sono dei limiti scientifici ed i soliti interessi speculativi. Secondo l'organizzazione "Food Watch" questo riso è ancora in fase sperimentale, non apporterebbe la dose di vitamina A promessa, ma anzi in fase di bollitura resterebbe un quantitativo anche inferiore alle piantine no OGM. Gli studiosi che seguono il progetto sono restii a fornire informazioni sui dati tecnici di questa coltura, promettono un prodotto sano ma poi chiedono minori controlli di sicurezza per problemi di spesa. Parlando di prodotti OGM tutte le misure di controllo e di verifica a tutela della salute umana dovrebbero essere molto più rigide, ed invece si punta sull'emotività dell'opinione pubblica per ottenere consensi. Altre critiche sono piovute da un blog che si interessa di agricoltura, qui si fa notare come il prezzo di questi nuovi semi è considerevolmente aumentato e che i contadini africani saranno quasi costretti ad acquistare le sementi dalle varie multinazionali che ne detengono i brevetti(si i brevetti su un seme!!!). Anche le condizioni lavorative delle miniere sono preoccupanti, ed un recente articolo del "Financial Times" pone l'accento su centinaia di bambini sfruttati illegalmente per sfamare la fame mondiale di minerali. La Cina risponde con investimenti miliardari in Congo, Angola, Sudan: ferrovie, ospedali, programmi alimentari, aiuti per i mutilati. Il buonismo gratuito dovrebbe sempre essere preso con le dovute cautele, pensare ad una multinazionale o ad un paese con gravi problemi sociali come la Cina, che distribusce denaro e pacchi dono come Babbo Natale è perlomeno sospetto. Se lo chiede anche il "Business week"con un interessante articolo dal titolo "Petrolio per la Cina, armi per il Darfur". Il regime Sudanese non è propriamente onesto, per usare un eufemismo. Ma il governo cinese ha continuato a sostenerlo con fiumi di denaro ed armi. Numerose organizzazioni non governative hanno confermato questa ipotesi. Il dramma del Darfur, come tante emergenze umanitarie sono troppo spesso il terreno più fertile per il proliferare di speculazioni ignobili. L'Africa è un continente ricco di risorse inestimabili, di popolazioni che chiedono di vivere con le loro tradizioni, con la loro libertà ed i loro errori, chiedono di camminare con le proprie gambe. Un abbraccio non vuole niente in cambio, un sorriso è un gesto complicatissimo perchè richiede onestà. La beneficenza di copertina, quella becera, urlata ai quattro venti non aiuta quel continente che continua ad affondare nella disperazione da quando il verosimile progresso occidentale ha iniziato a "civillizzare" e depauperare milioni di persone......maremmacinghialaaaaaaaaaaaa

Condividi

No comments:

Post a Comment

Post a Comment