Saturday, February 28, 2009

Falsità Nucleari



Prima di tutto volevo ringraziare il Professor Angelo Baracca, laureato in fisica, Docente all'Università di Firenze, nonché autore del libro "A Volte ritornano: il nucleare. La proliferazione nucleare, ieri, oggi e sopratutto domani.", per aver rilasciato una intervista al mio blog che potete sentire cliccando il video sopra, e che ha influenzato in maniera determinante questo articolo.
Con una informazione che fa di tutto per disinformare al governo Berlusconi basta un banale pretesto per inventarsi leggi anticostituzionali, per svendere una compagnia aerea in nome dell'Italianità, per creare manipoli di razzisti a caccia dell'immigrato in un vortice di paure fuori controllo, per ideare leggi contro la libertà e la volontà umana anche in punto di morte. La questione energetica sta subendo analoga sorte. Il pretesto è il rischio che la Russia chiuda i rubinetti del gas a mezza Europa, o che il petrolio torni a galoppare veloce verso i 100$ al barile.La classe politica al governo(se ancora può ritenersi tale) dimostra la totale mancanza di volontà nel trovare una soluzione, parla di progresso con la stessa leggerezza e incompetenza che utilizza con la democrazia: si muove esattamente all'opposto. Il recente accordo stipulato qualche giorno fa, tra i capi di stato Sarkozy e Berlusconi, non ha saputo di meglio che rispolverare la menzogna del nucleare, come una energia pulita, economica e sicura, niente di più falso. I mass media giocano ancora con le interviste, con le dichiarazioni dei pro e dei contro, come se ci fosse ancora margine di discussione, ma la realtà delle cose è ben lontana: questa forma di energia è inutile, pericolosa, inquinante e dispendiosa. Scienziati affermati considerano il nucleare il rimedio per divenire indipendenti sul piano energetico, ma per quello che sappiamo l'Italia non possiede miniere di uranio e dovrebbe, quindi, esportarlo da altri paesi come la Nigeria o l'Australia. Il prezzo del minerale in 4 anni è aumentato del 1300% e la sua estrazione comporta rischi enormi per l'ambiente e danni irreversibili per la salute dei lavoratori, come per gli abitanti di Jadugoda da cui è stato tratto anche un film. Recentemente anche il quotidiano "Herald Tribune" ne ha trattato dettagliatamente in un articolo intitolato proprio " The limits of Nuclear Power", dove secondo lo scienziato Daniel Botkin, che ha esaminato i dati dell'IEA (International Energy Agency), le riserve di uranio allo stato attuale sarebbero esaurite nel giro di una ottantina di anni, ovviamente se aumentasse la domanda questo dato temporale sarebbe ulteriormente ridimensionato. Quindi quale sia questa indipendenza energetica italiana rimane un mistero. Si legge anche che il costo energetico di questa fonte "miracolosa" sarebbe inferiore a qualsivoglia fonte sostenibile, altra falsità. Infatti nei calcoli che vengono fatti non sono considerati i tempi di costruzione che spesso si allungano per problemi oggettivi di fattibilità, come è avvenuto recentemente in Finlandia con ritardi e spese che sono sensibilmente lievitate, non vengono considerati i costi ambientali per stoccare le scorie radiottive. La maggioranza dei paesi con centrali nucleari non hanno ancora trovato un sito adatto per lo stoccaggio. Questi colossi di cemento ed acciaio non possono garantire una sicurezza completa. Si tende a ricordare solo il disastro di Chernobyl, ma da quella vicenda si sono succeduti, perlomeno, altri 9 incidenti nel mondo, mentre altri disastri sono tenuti nascosti dal segreto militare che è imposto per le centrali. Infine si tralasciano i costi per smantellare le centrali, una variabile poco chiara, considerando che il nostro bel paese non è stato ancora in grado di smantellare le vecchie centrali, in disuso da più di 20 anni. I dati parlano chiaro, considerato che l'apporto del nucleare all'energia mondiale è, ad oggi, appena del 16%. Ma quello che conta per il governo è di favorire le multinazionali dell'energia, che hanno bisogno di un prodotto finito da gestire e, sopratutto, da ricavarci ghiotti profitti. Il gas piuttosto che l'uranio o il petrolio rientrano perfettamente in questi piani. Investire nel solare, nell'eolico(come stanno facendo Germania e Spagna con ottimi risultati e posti di lavoro), non conviene a questi regimi monopolistici che vedrebbero decurtati i loro guadagni. La Germania è all'avanguardia per il fotovoltalico, mentre noi arranchiamo tra le ultime posizioni, non ci vuole molto a capire le potenziali risorse non sfruttate che ci sono in Italia. Un primo passo serio del governo dovrebbe essere quello di regolamentare il mercato edilizio, gran parte degli edifici sono costruiti senza la minima regola di salvaguardia economica, parliamo di una fame energetica che in buona parte viene completamente dissipata da strutture isolate poco e male. Un recente studio di legambiente, con relative termografie di edifici pubblici lo dimostra. Le aziende che producono, distribuiscono, vendono energia non hanno interesse che si accresca l'efficenza negli usi finali e si riducano gli sprechi, perchè ne deriverebbe una diminuzione dei loro profitti. Non parliamo di rinunce da parte del cittadino, ma di un utilizzo più responsabile ed intelligente delle risorse energetiche con vantaggi enormi per noi, le nostre tasche e la natura. In questo caso, chi dice il contrario promuovendo il nucleare, dimostra ancora una volta come considera il cittadino, un suddito da sfruttare per interessi personalistici, distraendolo per non fargli capire da che parte sta la verità. Il nucleare è stato bandito dall'Italia con un referendum nel 1987, uno Stato che torna ad imporre questa energia senza nemmeno consultare i cittadini con un altro referendum dimostra, ancora una volta, il suo carattere autoritaristico e dispotico.......maremmmaaaaaa cinghialaaaaaaaaa

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