Saturday, June 11, 2011
Come cancellare un popolo.
Il valore di una vita umana, la sacralità di una esistenza cancellata da qualche abuso politico e militare, non ha assolutamente alcun tipo di rilevanza per quegli Stati che si definiscono portatori di giustizia e democrazia, e che incoraggiano l'esatto contrario. Gli interessi economici, gli assetti geopolitici, la corsa inarrestabile alle ultime risorse del pianeta, sono queste le reali priorità di chi ci comanda e si proclama paladino del bene. Chi combatte per esportare la pace, per abbattere, come ad un Luna Park, pericolosi terroristi, per poi crearne sempre di nuovi, è solo un abile prestigiatore che riesce ogni qualvolta ad ingannare i suoi spettatori.
Ognuno fa parte di una grande scacchiera planetaria dove le mosse sono già prestabilite, indotte da piani ed azioni che non possono e non devono essere modificati in nessuno modo. Non esistono "attacchi incondizionati e barbarici "ma "risposte a continue provocazioni intollerabili", non esistono "proiettili ad altezza d'uomo" ma "spari mirati per disperdere la folla", non si parla di " alleanza infernale ed oscena" ma di "amicizia solidale ed indistruttibile", non si considera una "occupazione assassina e intollerabile" ma di "diritto sancito da Dio". Il Naksa Day, Sabra e Chatila, i bombardamenti di Libano con armi non convenzionali, le centinaia di bambini palestinesi uccisi da proiettili israeliani, solo per aver osato scagliare qualche pietra, la repressione di un popolo, le raffiche di mitra su navi cariche di aiuti, la violazione di qualsivoglia accordo internazionale sui diritti dell'uomo, i soprusi quotidiani, unite tutti i tasselli di questo mosaico ed avrete il più grande scandalo sociale degli ultimi 60 anni di storia, sotto gli occhi di tutti ma sulla bocca di pochi. Il tutto con l'approvazione chiara e limpida di Washington, tra strette di mano e promesse di aiuti reciproci, il caos deve continuare per permettere a qualcuno di blaterare di ordine e progresso.....
Articolo tratto dal sito "World News" , tradotto dal nostro staff ed intitolato " Terrific Bombing and Massacre and the politics of the Chaos" di Dallas Darling
Il recente massacro di 23 dimostranti palestinesi (il 5 giugno scorso, ndr) da parte di forze di sicurezza israeliane (IDF), con oltre 300 feriti, ricorda un altro attacco preventivo di Israele. Quest'ultimo è accaduto 30 anni fa, quando il 7 giugno del 1981, un caccia F 16 israeliano, ovviamente fornito dagli Stati Uniti, a condizione che fosse utilizzato solo a scopo difensivo, invase lo spazio aereo iraqueno, bombardando la centrale per l'arricchimento di uranio di Osirak. Sebbene la centrale nucleare non sarebbe stata operativa fino al 1985, senza nessuna prova di produzione di testate nucleari, Israele attaccò, infrangendo diverse leggi internazionali.
Israele si prese un grosso azzardo, rischiando di scatenare un'altra guerra Arabo-Israeliana, nella quale lo stesso paese minacciò di usare il suo arsenale nucleare. L'ONU, l'Unione Sovietica e la Lega Araba condannarono l'attacco, mentre Ronald Reagan, informato sull'attacco missilistico esclamò: "Che straordinario bombardamento!".
In seguito, poco dopo, sempre un attacco firmato Israele-USA distrusse il Libano e Beirut ovest, nel massacro di Sabra e Shatila. Lo scopo di Israele era quello di disperdere i palestinesi e avvelenare le proprie relazioni con la popolazione locale. Decine di migliaia morirono e il sistema di difesa israeliano (IDF) divise il paese con una milizia fascista cristiana come le forze falangiste e di Haddà. Un massiccio flusso di armamenti Made in USA sostennero l'attacco illegale, incluse le famigerate "cluster bomb" che ridussero l'intero campo dei rifugiati palestinesi ad un ammasso di macerie. Le immagini erano orribili, mostravano i sopravvisuti palestinesi cercare tra le macerie, solo per trovare corpi decapitati. Un comunicato dell'IDF sostenne che "tutti" i palestinesi erano dei terroristi. Mentre le Nazioni Unite condannavano l'attacco con la risoluzione 147-2, per il massacro libanese, i due soli paesi in disaccordo furono gli USA ed Israele. Proprio gli Stati Uniti avevano appena perso l'Iran a scapito di una rivoluzione islamica, e stavano incoraggiando il presidente iraqueno Saddam Hussein, con milioni di dollari in aiuti, per invadere l'Iran come punizione per l'affronto. Gli USA erano a conoscenza delle armi chimiche che Saddam utilizzava per sterminare innocenti civili iraniani.
E' una sorpresa, dunque, che l'IDF (Imperial Defense Force) abbia attaccato preventivamente i palestinesi di nuovo. Così quando centinaia di protestanti si sono diretti pacificamente verso le altura del Golan per un cessate il fuoco, le truppe israeliane hanno sparato sulla folla. La protesta di domenica passata coencideva con il 44° anniversario della guerra dei 6 giorni del 1947, o Naksa Day, quando Israele fece sue le alture del Golan dalla Siria. Supportata dalle immagini satellitari USA, Israele conquistò anche la striscia di Gaza, la Cisgiordania, Gerusalemme est e la penisola del Sinai. I soldati israeliani saccheggiarono negozi e magazzini. Mentre alla Croce Rossa fu negata l'entrata nella zona di guerra, centinaia di abitazioni furono rase al suolo.
Gli Stati Uniti sarebbero dovuti stare spalla a spalla con le popolazioni inermi palestinesi, specie per quello che fu nella guerra dei 6 giorni. Quando la nave "Israele Mirages" attaccò " l'imbarcazione USA "Liberty". La nave fu sottoposta a ripetuti attacchi, inclusi alcuni con Napalm, missili da imbarcazioni Torpedo, e raffiche di mitra con proiettilli 20 - 40 mm. 34 militari USA perirono, 170 furono gravemente feriti. Nonostante Israele avesse ammesso l'attacco dovuto ad un errore, confondendo il nemico con gli USA, la "Liberty" era chiaramente in acque internazionali. Molti superstiti e familiari delle vittime non hanno creduto a questa versione. Il Congresso non ha mai investigato sull'accaduto e il presidente Lyndon Johnson accettò le spiegazioni di Israele.
Questi eventi e le decisioni in politica estera, sostenute o incoraggiate, dagli Stati Uniti, si indirizzano verso la teoria del Caos. Quest'ultima si basa sull'imprevedibilità, proponendo una visione irregolare ed incomprensibile delle leggi di natura. Per spiegarci, le mosse economiche e politiche degli USA a livello internazionale riflettono la teoria del Caos. 20 anni dopo Reagan non c'è ancora una politica omogenea e coerente in medio oriente ed Asia. Il cambiamento è inevitabile, ma è importante chiedersi "Che tipo di cambiamento?" e "Quale impatto avrà a corto e lungo termine?" La risposta USA sembra essere più massacri e più bombe....... E lo scandalo continua!!!!! maremmacinghialaaaaaaaaaaaa
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