Quasi 17 anni fa l'Italia, sconvolta dalla bufera di tangentopoli, dove un'intera classe politica affondava nel pantano di una corruzione endemica, si gettava ad occhi chiusi e piena di speranza tra le braccia dell'imprenditore, dell'uomo di successo più famoso del momento, Silvio Berlusconi. Un uomo venuto dal nulla divenuto costruttore affermato, editore, creatore di canali televisivi, presidente di una squadra di calcio, il Milan, che collezionava una coppa dietro l'altra. Le sue promesse da piazzista, le sue amicizie importanti, le sue televisioni e la sua capacità di ammaliare un popolo, fondamentalmente ignorante, con frasi ad effetto tipo: meno tasseper tutti, miracolo italiano, libertà e famiglia si fusero al vuoto e all'incapacità delle sinistre, presuntuose e complici. Di pochi giorni fa il Rapporto dell'OCSE (L'organizzazione di studi economici con sede a Parigi) in cui si dice che in Italia c'è la più forte pressione fiscale d'Europa, ma è penultima per occupazione giovanile. Il famoso "miracolo italiano" del Cavaliere si è diradato come i suoi capelli, per fare posto ad una sorta di ciuffi posticci, di cifre sballate, di bugie, di tagli e di un declino italiano che sembre senza fine. Ci sono siti web, libri, video,reportage con lunghe liste delle sue gaffe, dei suoi scandali sessuali con minorenni e maggiorenni, dei suoi processi, delle sue bestemmie, ma tutto rimbalza con un muro di gomma da quasi 17 anni. Umberto Eco nella sua recente ed interessante intervista al " Frankfurter Rundschau" lo ha definito come uno degli ultimi imperatori romani, disposto a incendiare Roma e abbandonarla alle fiamme”. Di fatto “pensa come un monarca”, non come una persona che vive in una democrazia. Berlusconi potrebbe morire domani ma il sistema che ha creato ha una forza attrattiva tale che “il prossimo Berlusconi si potrebbe chiamare Murdoch o chi per lui. È un morto vivente, uno zombi, molto pericoloso, non un cadavere politico.
Ecco una rassegna stampa internazionale sul suo ennesimo pericolo scampato: la fiducia in Parlamento, con analisi e considerazioni su di un'Italia in coma.
Dal "The Guardian" del 15 dicembre 2010
" In this Gory Zombie Movies, Silvio Berlusconi is back from the dead again" :
Da "El Pais" del 15 dicembre 2010
"La Confusion reina en Italia tras la victoria minima de Berlusconi":
La minima vittoria del Cavaliere non basta per dare un esecutivo forte e stabile al Paese. Stefano Folli, analista politico del "Sole24 " commenta che Berlusconi potrà gestire una nuova fase: ampliando la sua maggioranza verso i centristi di Pier Ferdinando Casini, ed i pentiti del neo partito di Fini, oppure convocare elezioni anticipate.
Da "Gulfnews" dagli Emirati Arabi, del 17 dicembre 2010:
"Berlusconi escapes unscathed again"
La tragedia della "non fiducia" al Primo Ministro Silvio Berlusconi era tutta li giovedi scorso, a dispetto di qualsiasi risultato. Lunghi ritardi e donne incinte in carrozzella portate dentro l'aula, tutti li, nella speranza che questo Governo fosse sfiduciato dal voto. Tutto inutile: contraddicendo tutte le aspettative, il grande fuggitivo l'ha scampata ancora una volta. La carriera di uno dei più bizzarri e sinistri clown d'Europa è lontana dalla fine. Anche in caso di sconfitta non si sarebbe preoccupato più di tanto, Berlusconi è troppo furbo per basare la sua sopravvivenza sulla mutevole e ed incerta classe politica, su di un Paese capriccioso, e sui voltafaccia dei membri del Parlamento. Negli ultimi 20 anni ha assicurato che il parlamento non fosse più il luogo di giudizio di un primo Ministro...il vero teatro delle politiche italiane è negli studi televisivi e Berlusconi, naturalmente, possiede la maggioranza di questi studi. Qualcuno ha perso di sicuro, l'Italia. E così gli italiani sono sellati da un uomo che li imbarazza ogni volta che calca i palchi internazionali. Un uomo così volgare da far sembrare Benni Hill casto e sobrio. Un uomo che non è sotto il giudizio dei tribunali solo perchè è a cavallo del potere.
Dal "Herald Tribune" del 14 dicembre 2010
"Berlusconi survives Confidence vote":
Dal "Herald Tribune" del 14 dicembre 2010
"Berlusconi survives Confidence vote":
Dal "Xinhuanet", Agenzia di Stampa Cinese, del 17 dicembre 2010
"Italy's Berlusconi faces continued antagonism in wake of confidence vote"
Qualche giorno dopo un drammatico voto di fiducia che gli ha permesso di rimanere al potere, Silvio Berlusconi venerdi scorso, è stato nominato in una indagine su presunte rivelazioni sui segreti di Stato, mentre l'opposizione, in Parlamento, ha già avviato le sue critiche...Anche il fratello di Paolo Berlusconi è stato inserito nelle indagini. Berlusconi è gia sotto inchiesta per almeno una mezza dozzina di altri casi giudiziari, incluse presunte vendite sospette, favoreggiamento, abuso di potere e affari illeciti.
Da "Liberacion" del 15 dicembre 2010
"It's still Berlusconi"Ancora lui!! Urla "Liberacion" nei suoi titoli in riferimento al grande sopravvissuto italiano, Silvio Berlusconi. La longevità politica di Berlusconi è ampia quanto l'incapacità degli uomini della sinistra italiana. I suoi rivali all'opposizione si lamentano del suo impero mediatico tentacolare, ma è una visione forse fin troppo banale. La stampa è varia e ci sono diverse voci anti-Berlusconi. Non è anche il fallimento della sinistra? In due decadi non ha saputo presentare una politica coerente con gli elettori o dei politici perlomeno convincenti.
Dal "Financial Times" del 12 dicembre 2010
"Italy: Roman showdown"
Silvio Berlusconi dice che non legge più i quotidiani. Il magnate italiano dei Media divenuto Primo Ministro, preferisce rilassarsi dagli impegni ufficiali nelle feste con splendide ragazze piuttosto che leggere "prematuri" necrologi politici. Si sente nell'aria che l'era di Berlusconi si sta avvicinando alla fine. Con un debito vicino al 120% del PIL, chiunque al potere dovrà persistere con una politica di austerità e tagli di budget, probabilmente per anni. Contemporaneamente gli italiani guardano al 2000 e a questa decade di stagnazione economica, invece che di "miracolo italiano" e "rivoluzione liberale", le promesse di Berlusconi fino dal suo ingresso in politica nel 1994. In questi anni l'economia tedesca è cresciuta del 5%, il Regno Unito del 13% e la Spagna di un quinto, l'Italia un misero 1.4%, secondo dati Censis. Il “Doing Business Report”, un rapporto pubblicato annualmente dalla Banca Mondiale, che mette in luce, soprattutto dalla prospettiva delle piccole e medie imprese, la qualità delle condizioni economiche in 181 paesi: l’Italia, che è la settima economia mondiale, è all’80° posto nella classifica della Banca Mondiale, una posizione sopra la Giamaica, e non fa parte dell’85% dei paesi che, negli ultimi cinque anni, hanno migliorato la propria posizione. La performance italiana nell'indice di libertà economica, aggiornato annualmente dalla "Heritage Foundation", un think-tank conservatore con sede a Washington mostra che quando Berlusconi vinse per la seconda volta le elezioni nel 2001, l’Italia era al 32° posto. Oggi è al 74°, perché la libertà economica è minacciata da una gestione inefficiente delle finanze pubbliche e da un’alta pressione fiscale.
Dal "Mail & Guardian", giornale sudafricano, del 14 dicembre 2010.
"Berlusconi Survives crucial confidence Vote"
Berlusconi si è lanciato, per la prima volta in politica nel 1994, periodo di grandi scandali politici. Ha continuato in due elezioni ancora, nel 2001 e nel 2008, liberandosi di una serie accuse di corruzione e abusi sul suo cammino. Decine di migliaia di persone hanno marciato nelle maggiori città italiane in una protesta anti Berlusconi.
Da "El Mundo" del 15 dicembre 2010
"Berlusconi contra nadie"
Un'altra volta Berlusconi ha battuto i socialdemocratici e le femministe, gli arrabbiati ed i comunisti e tutta quella gente che vorrebbe dargli tante lezioni; A quelli che parlano di trasparenza della politica e dignità ma che in fondo invidiano le sue piscine e le sue puttane e l'impotenza li corrode. Berlusconi ha vinto e continua a vincere non per la sua proficua politica,ne per il suo stile educato, ne per la sua idea di purezza, ne per sue pratiche austere, ne per qualsiasi altra virtù delle quali comunque scarseggia. Berlusconi ha vinto perchè di fronte non tiene nessuno, perchè non esiste una alternativa, perchè Prodi è grossolano ed il suo Governo un totale disastro. Perchè quelli che vogliono dargli una lezione, sono peggio di lui, molto peggio, e lo hanno dimostrato quando hanno avuto le loro opportunità. Berlusconi non è il mio ideale politico e civile ma la sua fenomenologia rivela fino a che punto la sinistra sia spenta in Italia ed anche in Europa. Berlusconi ha salvato il suo governo perchè ha giocato con più abilità degli altri. E se torneranno le elezioni Silvio vincerà ancora, perchè con tutti i suoi difetti, i suoi scherzi e le sue puttane è l'unico che ha capito come funziona la politica.
Da "Clarin", quotidiano argentino, del 18 dicembre 2010
L'Italia tende verso un situazione davvero intricata, e che, come poche altre volte, combina una situazione economica preoccupante e la super posizione di Berlusconi, da Caligola a Nerone, che somma corruzione, tangenti, mercato di coscienze, e numerosi scandali sessuali. Questo magnate divenuto politico, con il proposito, nemmeno troppo mascherato, di raddoppiare il suo patrimonio, riassume un tratto sociale che si sta diffondendo in altre parti d'Europa. Un nazionalismo dai profili distruttivi, che guida le elite politiche ed i mercati, che ha dimenticato che le due grandi guerre del secolo scorso derivano dalla stessa deformazione. La crescita di questo settore è alla base della diffusione di varie alternative per questa destra ultra populista, che finge soluzioni che mai darà ad una società indebitata. C'è molto del fascismo berlusconiano in questo, una condizione che non si limita a questa frangia politica. Questo autoritarismo che disprezza gli altri e mente ai suoi, esiste anche, ed è molto sviluppato, nelle sinistre, come si vede anche in molti paesi latinoamericani. Gli spettri nello scenario italiano sono tanti: una disoccupazion e al 9% che sfiora il 25% tra i giovani con una povertà del 18.7% in una media europe del 16.5%. L'umanista italiano Stefano Rodotà, commentava che si è perso la supremazia della libertà: Oggi comanda l'uso autoritario e personalista delle istituzioni. la società si sta decomponendo. Maremmacinghialaaaaaaaaaaaaaaaaaaa over the world
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