Tuesday, January 22, 2019

Pianeta o Profitto? La febbre di un moribondo


MaremmaCinghiala torna con questo articolo tradotto che denuncia come l'anno appena concluso (2018) sia stato fitto di eventi drammatici per la lotta globale contro la nostra estinzione, per quegli obiettivi di raggiungere una sorta di armonia ed equilibrio con il nostro pianeta. Continuiamo a recitare la parte dei predoni, dei saccheggiatori avidi di presente come se non esistesse un domani. L'economia, il PIL, una tecnologia sempre troppo inquinante e la fiducia in accordi climatici sempre impalpabili e non vincolanti, ci stanno spingendo verso un punto di non ritorno che non si fara' annunciare ma entrera' prepotentemente nelle nostre vite come un carro armato. Abbiamo molto piu' bisogno noi di questo pianeta che questo pianeta di noi.....

Articolo di Dahr Jamail, Truth  Out  27.12.2018


Secondo il "World Meteorological Organization" (WMO) i 20 anni piu' caldi mai registrati sono stati negli ultimi 22 anni, ed i 4 anni piu' caldi in assoluto sono gli ultimi 4: 2015, 2016, 2017, 2018. Se questo ritmo non cambiera', e non ci sono segnali di cambiamento, la temperatura globale potrebbe aumentare dai 3 ai 5 gradi entro il 2100. "Bisogna ripetere che siamo la prima generazione ad aver compreso appieno il cambiamento climatico e, forse, l'ultima che puo' fare qualcosa per salvarsi." Ha dichiarato il segretario del WMO. Uno studio condotto nel 2018 da un gruppo di ricercatori da 17 paesi (e pubblicato sul The Guardian")  ha stabilito che le temperature potrebbero essere il doppio di quelle stimate dai calcoli. Questa ricerca e' stata pubblicata sulla rivista "Nature GeoScience". Il 2018 e' stato un altro anno di record negativi e sviluppi allarmanti dovuti ancora al cambiamento climatico. Ecco i 10 piu' significativi eventi del 2018 legati al cambiamento climatico.

- Ghiaccio Artico -
Il Ghiaccio artico sta toccando i suoi minimi sia in termini di spessore che di volume. Basandosi su osservazioni e non previsioni, se il ritmo dovesse continuare, potremmo assistere a periodi senza ghiaccio nel mare Artico per il 2023 e forse anche prima. Peter Wadhams uno dei massimi esperti di ghiaccio marino ha dichiarato come le temperature elevate sono divenute una norma nell'Artico, vi sono zone di terreno che non ghiacciano nemmeno in inverno.
Tutto questo mentre numerosi paesi, tra cui Russia e Stati Uniti, stanno gareggiando per accaparrarsi fette di Artico da sfruttare per le riserve di petrolio e gas. Mentre altri Paesi sono alla ricerca di nuove rotte per il trasporto merci, visto lo scioglimento dei ghiacci. Meno ghiacci, meno rifrazione dei raggi solari nello spazio, piu' assorbimento da parte del mare, riscaldamento delle acque.....effetti a catena sempre piu' pericolosi.

- Aumento Temperature Oceani - 
Gli Oceani planetari hanno gia' assorbito il 93% del calore umano generato dal 1970. Per farvi capire questo immenso quantitativo di energia, se prendiamo il calore prodotto dall'uomo dal 1955 al 2010 e lo immettessimo nell'atmosfera invece che negli oceani, la temperatura globale aumenterebbe di 36 gradi!! Anche il Co2  nell'atmosfera e' assorbito dai mari per il 25%. Secondo la NASA il 2017 e' stato il secondo anno piu' caldo registrato per gli Oceani ed il quinto piu' caldo dal 2010. Questo sta creando oceani sempre piu' caldi ed acidi.

- Metano - 
Un ulteriore sviluppo molto preoccupante dello scioglimento dei ghiacci artici e quello della formazione dei laghi di bolle. Un report ha scoperto che questi laghi hanno delle perdite di metano, un gas molto piu' pericoloso del CO2. Questo puo' essere un avvertimento di qualcosa a venire, visto che e' stato trovato un lago con una intensa attivita' di ebollizione: metano che si disperde nella atmosfera. Lo scioglimento del permafrost sotto questi laghi rilascia ingenti quantitativi di metano, che durante l'inverno non riescono a ghiacciarsi completamente come un tempo. E cosa dire di un ulteriore studio che mostra come lo scioglimento di un ghiacciaio in Islanda sta rilasciando 41 tonnellate di gas metano nell'atmosfera pari a 136000 gas espulsi da un bovino.

- Incendi -
Gli incendi amplificati dal riscaldamento globale hanno devastato numerose regioni del mondo nel 2018. La California ha visto il suo peggior incendio della sua storia, superando l'altro incendio da record dell'anno precedente. Nel sud della California sono stati probabilmente rilasciati gas tossici e radiazioni nell'aria. Incendi da record anche in Canada, Australia e Grecia che e' stato l'incendio tra i piu' fatali del secolo.

- Insetti -
Gli insetti sono in crisi. Uno studio pubblicato dal PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) ci mostra come il collasso degli insetti sia strettamente collegato al riscaldamento globale e come fosse stato sottovalutato precedentemente.
76% in meno di insetti volanti, in pochi decenni, sono scomparsi in Germania, solo per citare un caso. A livello globale in 35 anni il numero degli insetti e' crollato del 45%! Senza questi impollinatori la produzione mondiale di cibo e' in serio pericolo.

- Produzione di cibo in crisi - 
Tim Benton, professore di Ecologia della Popolazione, presso l'Universita'  di Leeds, ha spiegato sul "The Guardian"  che da qualsiasi parte si guardi, salute umana, ambiente o cambiamento climatico, il nostro modo di produrre e consumare cibo e' completamente insostenibile, la situazione e' molto seria se consideriamo il continuo e costate aumento della popolazione mondiale.
Quasi un miliardo di persone ha sofferto la fame l'hanno scorso. Questi numeri sono destinati ad aumentare visto il costante aumento del CO2 nell'atmosfera ed al conseguente crollo dei valori nutrizionali delle coltivazioni. Secondi diversi studi, l'aumento delle temperature potrebbe condurre ad uno crollo improvviso delle produzioni di grano dai principali paesi produttori. Un aumento di 4 gradi della temperatura terrestre, questo per adesso e' il ritmo da qui al 2100, dimezzerebbe la produzione di grano degli Stati Uniti. L'aumento di 2 gradi della temperatura avra' probabili consequenze sui 4 maggiori produttori di grano: USA, Argentina, Brasile, Ucraina, con una riduzione del 10% sui raccolti.

- Regioni disabitate e devastate - 
Puerto Rico e' uno degli ultimi esempi: devastato dall'uragano Maria, il paese ha sofferto distruzione e vittime, con decine di migliaia di persone senza elettricita', servizi medici ed una ricostruzione molto a rilento. Che dire poi della Florida spazzata dall'Uragano Michael, con i soccorsi governativi sempre in ritardo e mai sufficienti. Nel mondo intanto continuano i fenomeni di intenso riscaldamento, con zone come il Nord Africa o il Golfo Persico destinate a divenire inabitabili in un futuro molto vicino.  

- Grande Barriera Corallina - 
Una ondata di caldo ha colpito lo scorso novembre la regione australiana del Queensland, con temperature record sopra la media di oltre 5 gradi. Questo ha allarmato gli scienziati per l'ulteriore sbiancamento della Grande Barriera Corallina, gia' colpita dal riscaldamento del mare. Gia' nel 2016/17 le ondate di calore hanno danneggiato seriamente la barriera corallina. L'aumento delle temperature non conosce sosta e questo non lascia tempo al mare di recuperare. Un barriera ha bisogno di circa 12 anni per riprendersi da una "bomba di calore", il problema e' che questo tipo di eventi adesso hanno una cadenza quasi annuale. Ulteriori studi hanno presentato il conto, ed il rischio e' di non avere piu' barriere coralline entro il 2050.

 - Solo 12 anni per limitare il riscaldamento - 
Il Rapporto, storico, dell'ONU dello scorso ottobre, riporta ancora una volta, come le azioni per contrastare il cambiamento climatico vanno fatte adesso ed in maniera effettiva. Rimangono pochi anni, circa 12, per agire, altrimenti i fenomeni quali siccita', inondazioni e ondate di calore saranno destinati ad aumentare. Negli accordi di Parigi il tentativo di rimanere sopra 1.5 gradi sui livelli pre industriali pare utopico, se le azioni ed i rimedi non saranno repentini ed epocali, profondi ed intensi.
Secondo il Rapporto ONU, appena mezzo grado di riscaldamento sopra quel famigerato 1.5, annienterebbe la barriera corallina ed accellerebbe lo scioglimento di quel che resta del ghiaccio Artico. La proporzioni, poi, di popolazione esposta a rischi di stress idrico sarebbe piu' alta del 50%!

- Ancora lontani dagli obiettivi per il cambiamento climatico - 
Molti leader si sono incontrati in Polonia lo scorso Dicembre al COP24,  ed era piuttosto chiaro che le divergenze di opinioni hanno mantenuto il traguardo di limitare l'aumento delle temperature ad 1.5 C ancora lontano.  Al momento siamo gia' ad 1.1 C perche' gli accordi di Parigi 2015 non erano vincolanti, e perche' i Paesi piu' inquinanti fanno ancora troppo poco per limitare i propri inquinanti, con questo ritmo la temperatura aumentera' di 3.5 C entro il 2100. 
Nonostante le belle parole di facciata nelle stanze dei bottoni le grandi compagnie petrolifere come la Shell e la BP stimano un aumento delle temperature di 5 gradi entro il 2050!!


 

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