Saturday, May 31, 2014

Viaggio alla Scoperta delle Capitali "Verdi" Europee. Italia N.P.


Mentre il massimo delle riforme "verdi" per un politico italiano è farsi fare un foto su una bicicletta, o inaugurare un giardino senza alberi, o un'aiuola senza fiori, in Europa ci sono esempi di città che hanno deciso di fare sul serio con politiche che vanno oltre una legislatura. Si parla di progetti a lungo termine, di scelte che sono al di fuori di qualsiasi schieramente politico. Aumentare le piste ciclabili, ridurre il numero di auto che circolano, potenziare i trasporti, piantare alberi, non sono scelte di destra o di sinistra, sono scelte di buonsenso, scelte lungimiranti, semi di sostenibilità piantati da amministrazioni passate per il bene delle generazioni future.
Ogni anno in Europa si premia una città per l' impegno concreto nello sviluppare scelte sostenibili e "verdi", stiamo parlando delle Capitali Verdi Europee.

Stoccolma è stata la prima a vincere nel 2010 questo riconoscimento di buona politica. 800.000 mila abitanti. Trasporto pubblico che utilizza carburanti reciclati, dal 1990 taglio del 25% delle emissioni di gas. Il 95% della popolazione a meno di 300 metri da aree verdi. Una città a misura di bici e di mezzi pubblici, utilizzati dal 90% dei suoi abitanti. Stoccolma, inoltre, sfrutta i sistemi di cogenerazione per produrre l'80% della sua energia.

Amburgo si è aggiudicata il premio nel 2011. La seconda città della Germania con 1.8 milioni di abitanti. Dal 1990 riduzione del 15% di Co2 pro-capite. Un progetto già in via di sviluppo per rendere sempre più verde le sue periferie ed il suo centro: 3000 ettari di parchi, 1900 ettari di orti, 245.000 nuovi alberi. Addirittura il progetto già approvato per racchiudere in un tunnel un tratto di oltre 3 km della A7, l'autostrada interessata da milioni di veicoli ogni giorno che da Amburgo raggiunge la Scandinavia. Il progetto prevede che lungo il tratto della A7 che attraversa i comuni di Schnelsen, Stellingen e Bahrenfeld  verrà costruita una galleria larga 34 metri che rivestirà l'intera sede autostradale su cui verrà collocata un'area verde con tanto di parco, giardini, piste ciclabili, sentieri pedonali e orti. Vi sono inoltre 15 piste ciclabili, con segnaletica appropriata e costante manutenzione, per un totale di 400 km. Geniale è il progetto denominato "il mio albero" dove una mappa interattiva segnala zone libere da edifici dove è possibile piantare alberi. Qui i cittadini fanno donazioni libere, quando la quota raggiunge i 500 euro, il governo ne mette altrettanti e si procede a piantare l'albero. Dal 2011 vi sono già 3100 nuovi arbusti.

Ma non c'è solo il nord Europa, per l'anno 2012 troviamo premiata la cittadina basca Vitoria-Gasteiz. La Spagna, specie quella del nord, nonostante la crisi, è sempre sensibile a tematiche ambientali che vengono trasformate in atti concreti da parte delle municipalità.
La cittadina basca conta 240.000 abitanti. Trasporti in un raggio massimo di 300 metri per ogni cittadino, e quasi tutti utilizzano carburanti ecosostenibili. Vi sono 97 km di piste ciclabili, 457 parcheggi per le bici per un totale di 5000 posti. Orti pubblici con coltivazioni biologiche. Tantissima partecipazione ed informazione per il popolo con convegni, dimostrazione, forum, discussioni, concorsi per i più piccoli. Il sindaco ricorda che la città porta avanti politiche ambientali e di sostenibilità da più di 30 anni al di sopra di sigle politiche ed ideologiche. Inoltre l’Amministrazione propone un Patto Verde per le aziende, invitandole ad aderire  con idee chiare e rivedibili ogni anno, in modo da riflettere l'impegno a migliorare l'ambiente, ognuno con i propri mezzi, con l'obiettivo di muoversi verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

Il 2013 tocca a Nantes, città francese di 600.000 abitanti. Il riconoscimento per oltre 20 anni di politiche per l'ambiente e la sostenibilità. La natura ed il suo ruolo fondamentale nel tessuto urbano fanno di Nantes un esempio per l'Europa. Oltre 100.000 alberi, 4 zone denominate "Natura 2000", lungo la Loira, dove la biodiversità è l'aspetto chiave: 19 specie protette e 15 a rischio estinzione dimorano in queste aree. 15000 ettari di zone agricole nell'area metropolitana, 330 fattorie e lavoro per 1400 persone.
2500 posteggi per le bici, car sharing, la reintroduzione della tranvia elettrica, l'80% dei trasporti che si muove con il gas naturale. Nel 2010, meno del 50% degli spostamenti è stato effettuato in auto con un solo conducente a bordo; e ben 150 famiglie hanno partecipato a un workshop sul clima, spinti dalla volontà di tradurre in azioni ecologiche la propria creatività e voglia di fare. Il "Pollen Watch Garden" un misuratore che permette di stimare la quantità e la qualità dei pollini presenti nell’aria, in modo da salvaguardare la salute dei cittadini. Il 60% del territorio di Nantes è ricoperto dal verde grazie a progetti di rinfoltimento urbano. 40 milioni di euro sono stati investiti in 4 anni, dal 2010 al 2014, per la realizzazione di piste ciclabili. Controllo delle acque con il consumo medio pro-capite sceso da 139 litri nel 2004 a 123 litri nel 2011.

Per il 2014 abbiamo già una vincitrice, è Copenaghen. Città da 600.000 abitanti e sempre all'avanguardia per quello che concerne ambiente, trasporti e sostenibilità.
Raccolta differenziata dei rifiuti al 55%, riduzioni di 4.2 tonnellate di Co2 a persona. Obiettivo ultimo il 2025 con zero emissioni da carbonio. Bus turistici che entrano nel centro storico, elettrici. Piste ciclabili che si sviluppano per 160 km, con la metà dei cittadini che usano questo mezzo per i loro spostamenti. Un altro aspetto importante è la diffusione di ristoranti che utilizzano prodotti a chilometro zero e freschi di stagione.
In tale contesto pure gli hotel si sono adeguati, tanto che oltre il 60% ha il certificato green. Le strutture, infatti, rispettano gli standard ambientali per le pulizie, i consumi e lo smaltimento dei rifiuti. 
Qui a 30 km dalla costa si trova il più grande parco eolico offshore. Il piano clima inoltre prevede il restauro sostenibile dei palazzi appartenenti al Comune e una progettazione urbana sostenibile.

Bristol è l'ultima città della nostra lista, che si è aggiudicata il premio per l'anno 2015. Il centro britannico, 500.000 abitanti, ha sapientemente usato un mix di investimenti ed informazione per coinvogere la cittadinanza. Bristol ha impegnato un budget di 500 milioni di euro per il miglioramento dei trasporti entro il 2015 e fino a 300 milioni di euro per l'efficienza energetica e le energie rinnovabili entro il 2020.
Il settore dell'economia ambientale che ha un potenziale di 17.000 nuovi posti di lavoro, nel solo 2012 è cresciuto del 4.7%. Dal 2005 sono stati piantati oltre 3800 alberi, grazie anche all'impegno dei cittadini nello sponsorizzare ed "adottare" una pianta. Alberi nuovi ma di 3/4 metri così da fornire subito risultati visibili in termini di estetica e benessere pubblico. C'è il Piano di Azione per la Biodiversità, lanciato nel 2005,  che vede impegnate associazioni, aziende, singoli cittadini per tutelare, promuovere, incrementare ed educare su vari aspetti naturalistici. Nel 1990 è tornato a nidificare il Falco Pellegrino, la volpe è tra le più popolose nei vari parchi cittadini, l'impegno nel conservare le specie vegetali autoctone dell'area. Azioni concrete anche per la riduzione del traffico, fondi per il trasporto pubblico, le piste ciclabili, il trasporto su rotaia. Questo ha generato in poco tempo circa 1000 auto in meno al giorno nelle strade di Bristol, veicoli con un solo guidatore si sono ridotti dal 15% al 65%, dimezzando i tempi di percorrenza in città.

Come non menzionare poi il geniale progetto Berlinese chiamato "Poo Power" che letteralmente produce biogas dagli escrementi canini nei parchi cittadini, con dei cestini appositamente creati per agevolare il processo di produzione energetica.
O i sensori per le illuminazione stradali che regolano l'intensità luminosa, maggiore al passaggio di bici, auto, pedoni e bus, minore se la strada è deserta.

Poi leggiamo l'ultimo rapporto di Legambiente sulla situazione delle piste ciclabili in Italia l' " A-bici della ciclabilità" dove scopriamo che cittadine in cui i servizi per i ciclisti sono ottimi non hanno quel boom di mezzi a due ruote sperati: Brescia ha ottime infrastrutture, cicloparcheggi, ottima segnaletica, tra le prime per km di piste ciclabili in Italia, eppure solo il 3% si sposta con questo mezzo, Ferrara è molto simile ma il 27% dei suoi concittadini pedala giornalmente. Quindi oltre a migliorare le strade, la segnaletica ed ha dotare le città di nuovi percorsi ciclabili, ci vuole una educazione alla bici. Far partecipare le persone, promuovere le due ruote, competere nelle offerte, pianificare negli anni. Le foto in sella ad una bici o il politico di turno che si presenta sorridente all'inaugurazione di 50 metri di pista ciclabile, senza un piano di manutenzione per il futuro, lasciano il tempo che trova. Sono politici che non hanno capito l'importanza di progettare sostenibile per il proprio tessuto urbano, sono inutili come le loro idee.
Secondo il Rapporto Legambiente ci si sposta ancora troppo con mezzi motorizzati, auto e scooter. A Bolzano usa la bici il 28% della polazione, il 27% a Ferrara, il 17% a Pisa, appena il 7%  a Firenze, che non ha rivali in quanto ad uso di scooter, il 26%. 
Il 56% dei fiorentini usa mezzi motorizzati per i suoi spostamenti, contro il 48% di Milano che usa molto i mezzi pubblici.
Se guardiamo al numero di km pro-capite di piste ciclabile troviamo al primo posto Reggio Emilia seguita da Mantova, Lodi, Verbania, Vercelli, Cremona, Verona al 24esimo posto, Bologna al 32esimo, Cosenza al 44esimo, Torino al 50esimo, Firenze al 52esimo, Milano al 66esimo, Roma al 78esimo, Napoli all'88esimo posto.
Il Paese che investe in treni superveloci con ogni confort ma che cancella e taglia i fondi per i treni pendolari, che razza di Paese è?!
Dove il massimo per una pista ciclabile è reciclare qualche marciapiede, o riutilizzare strade dimenticate senza segnaletica, senza sicurezza, senza manutenzione. Queste sono le promesse di tanti Sindaci che dovrebbero farsi un giro per l'Europa per imparare e poi dimettersi per la totale ignoranza su temi fondamentali per il presente ed il futuro di ognuno di noi.
Cambiare si può, anzi in numerose città europee e mondiali lo stanno facendo da anni. Essere di destra, di sinistra, di sopra, di sotto o di lato non ha la minima rilevanza, è solo il solito trucco per ritardare, confondere e accampare scuse. La mancanza di fondi idem come sopra, la Spagna, flagellata dalla crisi, insegna.
La mia Firenze è in questa condizione, si parla delle linee della Tranvia come di un oggetto misterioso con continui ritardi, sprechi e promesse che rimbalzano da Sindaco a Sindaco. Le piste ciclabili sono incomplete, servite male, alcune pericolose e questo avviene da anni, ma se viene inagurato qualche centinaio di metri bisogna pure ringraziare? Si aprono "giardini" senza pianificazioni future, e dopo qualche anno tutto è in malora, sono interventi spot, finti paladini del verde che sprecano tempo e risorse.
Un paese ancora lontano anni luce da cittadine come Bilbao, Amburgo o Bristol, che non hanno niente più di noi eccetto  una popolazione con più orgoglio che si ama un pò di più. MaremmaCinghialaaaaaaaaaaaa
 


 


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