Friday, November 20, 2020

La salute ha il codice a barre.

 

Questo e' un articolo che abbiamo tradotto dal " Corporate Europe Observatory", un'organizzazione non-profit che si occupa di raccogliere e documentare le azioni e gli eventuali effetti del lobbismo aziendale sui processi decisionali all'interno dei principali organi dell'Unione europea, la Commissione e il Parlamento europeo. Ha sede ad Amsterdam e Bruxelles ed e' stata fondata nel 1997. E' un punto di riferimento per oltre 160 gruppi della societa' civile, di sindacati, del mondo accademico, delle imprese e degli affari pubblici che lamentano l'influenza dei lobbisti nell' agenda politica in Europa.

Il vaccino contro il Covid-19 sembra sempre piu' imminente, eppure analizzando documenti, fatti storici ed inchieste risulta cristallino come la priorita' indiscutibile per il comparto della industria farmaceutica sia il profitto. La salute e' un contorno, il paravento che cela le vere intenzioni di questi gruppi: aumentare i profitti, far felici gli azionisti e far credere in una cura per tutti, quando anche uno dei beni piu' preziosi, la salute, ha il suo codice a barre.Buona lettura


Power and profit during a pandemic

Why the pharmaceutical industry needs more scrutiny not less

  In una pandemia l'industria farmaceutica e' salutata come una salvezza, ma in realta' si cercano di rallentare certi processi per tornaconti e per "massimalizzare i profitti". Si spinge per aumentare l'erogazione di denaro pubblico senza vincoli, ponendo regole di monopolio ancora piu' ferree per quanto riguarda i brevetti. La lista dei sogni delle industrie farmaceutiche potrebbe, in qualche modo, limitare l'accesso ad i farmaci ed eventuali cure/vaccini sul Covid 19, prolungando la pandemia nel nome del profitto. Il controllo dei prezzi e delle disponibilita' non deve essere lasciato in mano di privati, la salute e' un diritto umano. 

Il "Corporate Europe Observatory" ha scoperto dozzine di documenti tramite la richiesta di stampa libera. Ci sono anche i minuti delle chiamate settimanali dei CEO delle Big Pharma (i colossi industriali del settore farmaceutico) con i membri della Commissione europea, avvenuti durante questo periodo di pandemia, che rivelano come l'industria stia anteponendo il profitto ad una risposta efficace contro il virus. L'industria farmaceutica ha inizialmente usato la sua posizione privilegiata per mettere pressione contro l'aggiudicazione congiunta dei trattamenti in Europa, uno strumento inteso ad evitare che gli Stati membri siano in competizione sui prezzi dei medicinali facendone aumentare il prezzo. Successivamente ha favorito le lotte tra i paesi ricchi (lasciando quelli con risorse limitate indietro) per accaparrarsi lucrativi accordi di acquisti anticipati per potenziali vaccini, senza nessuna condizione di interesse per il pubblico. 

 Nel 2019 il "Corporate Europe Observatory" ha rivelato come l'industria farmaceutica cerchi di mantenere un regime di proprieta' normativa e intellettuale per favorire i propri azionisti, ma che invevitabilmente rende i farmaci meno accessibili e piu' cari. Questo regime orienta la ricerca e lo sviluppo verso farmaci piu' redditizi, trascurando le aree meno interessanti dal punto di vista finanziario, come le malattie legate alla poverta' e la preparazione alle pandemie. Chi controlla la proprieta' intellettuale dei vaccini controlla la vite di milioni di persone.

L'EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industry and Associates) ha fatto pressioni in Europa contro uno strumento atto a mantenere accessi e prezzi equi per i trattamenti pandemici nel continente.

Dopo l'influenza suina del 2009 la Comunita' Europea ha istituito un accordo di appalto congiunto in risposta alle disparita' di accesso degli Stati Membri ai vaccini ed alle cure pandemiche. Questo strumento mira a garantire un accesso piu' equo e contromisura mediche precise, insieme a prezzi piu' equilibrati.

Competere per i vaccini alle condizioni del settore rischia di prolungare la pandemia. Grazie proprio alle tattiche del settore progettate per far temere alla popolazione di essere lasciati indietro. prima diversi stati membri e poi la stessa Commissione Europea hanno avviato negoziati per acquistare anticipatamente dalle aziende farmaceutiche milioni di dosi di vaccini che possono avere successo o meno. Questi accordi lucrativi vengono negoziati nell'oscurita' utilizzando denaro pubblico per rimuovere il rischio finanziario e, cosa molto preoccupante, la responsabilita' delle aziende farmaceutiche che cercano di sviluppare vaccini per il Covid 19.

In un articolo dell'agosto 2020 il "Finacial Times" ha riportato come il "Vaccine Europe" (Federazione europea di associazioni ed aziende farmaceutiche) che in include: AstraZeneca, GlaxoSmithKline, Janssen (sotto la proprieta' di Johnson & Johnson), Merck, Novavax, Pfizer, Sanofi, Takeda, Abbott and CureVac, abbia fatto pressioni alla Commissione europea per non essere perseguibile legalmente se ci sono problemi con i vaccini. Un memo trapelato da "Vaccines Europe" mostra come il gruppo di lobbies richieda un "sistema di risarcimento" ed un "esenzione dalla responsabilita' civile

I portavoce dell' EU si sono detti pronti a coprire i costi di responsabilita' se qualcosa va storto, come parte degli APA (Advanced Purchase Agreement) attualmente, in fase di negoziazione, con le aziende farmaceutiche. Con questi APA i governi stanno pagando anticipatamente per i vaccini che non sono ancora completamente sviluppati, coprendo cosi' potenziali perdite.

Inoltre le probabilita' di questo tipo di pandemia erano state previste, ma l'industria farmaceutica aveva poco interesse a prepararsi. I profitti incerti di una futura pandemia non possono competere con i profitti garantiti da farmaci di successo, farmaci orfani, pratiche brevettuali. Ed in questa strategia che si appoggia sulla Proprieta' Intellettuale e sul regime degli incentivi, per massimizzare i profitti degli azionisti (non dimenticamo che molte industrie farmaceutiche spendono piu' nelle pratiche di riacquisto di azioni e nei dividenti che nella Ricerca e Sviluppo). Ad oggi non ci sono vaccini Mers o SARS proprio per la mancanza di interesse dei colossi farmaceutici nel trovare un vaccino, il mercato non prometteva grossi profitti, quindi non valeva la pena trovare la soluzione

Immaginiamo se il coronavirus e trattamenti relativi fossero venduti ad un prezzo basato sui danni a questa economia e questa societa' colpiti dalla pandemia e da chiusure forzate e quarantene. Verrebbero fuori dei prezzi esorbitanti, ingestibili da paesi poveri e da ampie sacche della popolazione. Anche la societa' Americana "Moderna" si e' rifiutata di prezzare il suo vaccino, nonostante il miliardo di dollari di denaro pubblico ricevuto per la ricerca e lo sviluppo. Si prevede un prezzo che sara' inacessibile per i paesi indigenti (in questo articolo della CNBC viene evidenziato che "Moderna" lo scorso agosto aveva stabilito un prezzo sui $ 32 / $37 circa. L''articolo continua puntano il dito sul prezzo troppo alto del vaccino.)

Se il corona virus e' una minaccia mondiale, la salute e' un diritto universale e il suo vaccino un bene pubblico a cui tutti gli interessati dovrebbero averne accesso, evitando che gli interessi privati ed i profitti cannibalizzino il mercato e la salute della popolazione.



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